Colloquio Privato

Yato e l'Hokage

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    Orgoglio

    Capitolo 1

    Avevo riflettuto a lungo, vagliando le opzioni possibili prima di prendere quella decisione, e sebbene la sola idea fosse affine all'inghiottire dello sterco di cammello, avevo concluso che non mi restavano alternative. In ogni caso era il momento dell'incontro bimestrale di briefing sulle attività "estere" che intrattenevo ogni tanto e che erano diventate un incarico ufficiale. Bussai a quella porta in legno come se stessi toccando un cadavere marcescente, tanta era la mia avversione per quel luogo. Hokage-sama. Sono Yato.

    Non sapevo come lo avrei trovato all'interno ma quasi sicuramente sarebbe stato avvezzo a studiare nuovi metodi per tormentare i suoi sottoposti con il manto dell'eroe che vuole risolvere tutto a coprire il suo gretto animo da burattinaio paranoico, ma in quel momento avevo necessità di lui, del Bersaglio, a dispetto dei recenti avvenimenti che avevano causato grandi sconvolgimenti a Konoha e anche nel nostro rapporto, ma non pensavo di poterlo rivalutare. Non ancora. Avuto udienza mi sarei accomodato se me lo avesse indicato, restando invece in piedi davanti alla scrivania con le mani dietro la schiena. Ho importanti novità su un gruppo chiamato Bilancia Nera...e sugli eventi dell'Artiglio, nel quale impazza la guerra civile. Avrei detto, lasciando a lui l'iniziativa su cosa interrogare per primo.

    Inoltre...avrei due richieste. Una ufficiale, relativa all'apprendimento di una conoscenza del villaggio che richiede il parere favorevole del Kage o dei Consiglieri. Mi riferivo alle arti del quarto Hokage, secretate nel villaggio e non legate ad alcun clan, quindi di competenza diretta dell'amministrazione. E una a titolo più... Deglutii, evidentemente a disagio. ...più personale. Per la mia formazione. Al Kage il resto.
     
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    Yato

    I





    Concesse l’ingresso a Yato con voce distratta, come faceva con chiunque, concentrandosi su di lui appena avesse varcato la soglia della porta, seppur con difficoltà. L’aspetto del Kage non era tra i migliori, era circondato da appunti nel tentativo di fare un recap degli ultimi eventi che l’avevano coinvolto, aggiungendo dettagli alla storia delle armi di Iwa, del Veterano e di cosa potessero fruttargli quelle conoscenze, una sorta di ripasso e incrocio delle informazioni che gli costava una discreta fatica visto come la eseguiva. Sembrava infatti assorto in meditazione mentre 3 cloni in comunicazione mentale con lui davano forma ai ricordi per riuscire a dettagliare i rapporti.
    Quando il chunin si avvicinò il chakra sembrò ristabilirsi perdendo l’iniziale tensione mentre l’attenzione veniva dedicata a lui.

    Yato.
    Sempre teso vedo.
    Hai riflettuto sulla tua condizione?


    Chiese senza sapere minimamente perchè fosse lì.
    Lui non stava decisamente messo bene, ma quell’interazione gli permise di staccare il cervello e fargli riacquistare un equilibrio.

    Puoi sederti se vuoi.

    I cloni scomparvero costringendolo ad una sovrapposizione di informazioni sgradevole.

    Uhhh, non dovevo recuperare quelle informazioni.

    Si massaggiò le tempie e allungò la mano verso una tazza di the somigliante ad un vaso, ma stranamente adatta alla sua mano.

    Bleah, è mezzo freddo.

    Chiese una manciata di secondi con l’indice per poi rivolgersi ad un interfono.

    Hitomi, un the caldo, qualcosa di riposante ma non rilassante e…

    Guardò verso Yato indicando l’apparecchio come se gli suggerisse di fare la sua richiesta, in caso contrario avrebbe interrotto la comunicazione ringraziando.

    Bene, sentiamo allora.

    Alla rivelazione che fosse la tecnica del quarto ad interessargli trovò Raizen piacevolmente colpito.

    Non avrai problemi in merito, ma dimmi perché hai scelto proprio quella, i Senju forniscono un buon controllo del terreno certo niente di equiparabile alla dislocazione remota, ma sono certo che tu non abbia preso la decisione d’impulso e non abbia optato per questa conoscenza solo per quello.
    Io ho fatto e faccio uso di tecniche simili, ma la volpe è leggermente più limitata.


    Quando il discorso avesse rallentato sarebbe passato alle altre informazioni.

    Si, attendevo notizie dall’artiglio già dalle notizie dei primi contrasti.
    Sono tutto orecchie.
    Idem per la bilancia, sono degli invasati leggermente sprovveduti ma stanno attirando persone con un modo assai singolare di agire.


    Non poteva infatti dimenticare il corpetto che indossava e che sembrava essere legato a loro in qualche modo.

    Riguardo la tua formazione invece?

    Aveva letto il suo disagio ma cercò di ignorarlo per renderlo più sopportabile.

    Sembra che non fatichi a trovare maestri fuori dalla foglia in autonomia, come mai chiedi a me?
    A proposito, nuove dal fronte kiriano?


    Accolse Hitomi col sorriso di chi necessitava di una bevanda calda molto più di quanto non desse a vedere, iniziando a sorseggiarla mentre Yato parlava ed in caso fosse stato guardato storto, o più storto del solito avrebbe fatto spallucce.

    Beh?
    Ti aspetti che sto a braccia conserte a registrare come un mangianastri?
    Per me questa è una pausa.


    E riprese a sorseggiare in religioso silenzio.
     
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    Capitolo 2

    Mi accolse mentre era impegnato in non so quale flagellazione mentale coi suoi cloni...probabilmente nessuno gli prestava attenzione e aveva deciso di parlare con sé stesso, ma non era quello il mio problema...la sola presenza di quelle Bunshin era il motivo per cui ero là. Feci un profondo sospiro. La mia posizione e il mio obiettivo restano invariati. Sul resto...ci sto lavorando. Non avevo deciso che Raizen fosse redento ai miei occhi, ma quantomeno era stato corretto nel chiedere scusa in maniera sincera...ovviamente avrei dovuto ucciderlo comunque, e non potevo dire che fosse un piacere averci a che fare. Mi accomodai dove indicato mentre i cloni sparivano (meglio, me ne bastava uno di volto dell'Hokage nel campo visivo) e lui beveva di malagrazia da una specie di bicchiere oversize, trovandolo disgustoso al punto da ordinarne dell'altro, mentre io feci un modesto cenno di diniego: non ero là per bere.

    Quanto alla questione della tecnica del Quarto Hokage avrei annuito. Si, vorrei apprendere la Hiraishin perché al momento ho focalizzato il mio addestramento sulla velocità e sulla sorpresa. Penso che unita al controllo del territorio tipico del mio clan sarebbe la scelta strategica migliore. Non avevo alcuna idea particolare o ammirazione nei confronti dei precedenti Kage (e figurarsi, vista la Missione) e quindi il mio era solo il frutto di un ragionamento e non certo legato a una qualche emotività. Non posso escludere che sia qualcosa che mi è stato imposto con qualche condizionamento. Ma da un punto di vista logico...è ragionevole come campo di interesse da sviluppare. Conoscete qualche Sensei al quale possa rivolgermi? In caso contrario potrei provare a partire dai testi. Ovviamente sapere che lui stesso aveva qualcosa di simile alla dislocazione mi obbligava a conoscere qualcosa nello stesso ambito, se volevo avere una possibilità di ucciderlo.

    Comincerò con la questione della Bilancia Nera, allora. Avrei spiegato. Durante le mie attività come medico illegale ad Ame sono stato contattato da un membro dei Fiori. Un suo cliente necessitava di supporto medico, ma aveva commesso un crimine verso i Cuori quindi non poteva seguire i canali ufficiali...per quanto possa esistere qualcosa di ufficiale alla Pioggia. Lui naturalmente era a conoscenza della gerarchia di Ame, anche se superficialmente. Un Fante di Cuori era stato rapito per motivi che mi sfuggono, ma aveva provato a suicidarsi usando una sorta di artificio metallico animato...forse derivante una Hijutsu otese o qualcosa del genere. L'acciaio provava continuamente a ucciderlo e il medico di questo cliente a salvarlo, con abilità superiori a quelle di chiunque io abbia incontrato, ma insufficienti a uscire da quello stallo. Anche con il mio contributo avremmo avuto poco successo, quindi mi ha mandato a cercare delle sostanze rare per creare medicamenti utili a ottenere un vantaggio. Dovendomi muovere fuori dai canali ufficiali, ho cercato nel mercato nero e nel contrabbando, e scoperto che un gruppo di shinobi molto aggressivi stavano accumulando risorse e medicamenti in segreto.

    Queste persone erano una donna di nome Gekido e uno shinobi non vedente di nome Shinken. Lui era il suo...Fratello di Sangue. Lei sa già di cosa si tratta, immagino? Mi hanno inviato a un'asta illegale per ottenere altro materiale e in cambio mi avrebbero fornito parte delle erbe che mi servivano...asta che era stata bandita da parte di una persona chiamata Hikito. Con una serie di sigilli avrei applicato la Percezione Falsata al tavolino nella stanza, così che apparissero su di esso, in scala, le persone che nominavo man mano che apparivano. Uno spadaccino formidabile. Con un movimento feci scorrere rapidamente gli eventi, con l'aggressione verso chi si rifiutava, e la situazione che degenerava fino a uno stallo alla messicana a quattro. Tanaka è un medico di ame specializzato nella ricerca. La donna del Paese dei Demoni mi ha parlato di una grave epidemia nelle loro terre che fa perdere il chakra...il traditore di Suna era un killer al soldo di qualche Seme. Non mostrai lo scontro con il nemico o le tecniche che conoscevo, ovviamente, non potevo perdere quell'infimo vantaggio nei suoi confronti.

    Dopo aver convinto la donna e il medico a collaborare, il killer ci ha attaccato. Hikito in quel momento mi ha fornito una spada...solo nello sguainarla...tutto il modo in cui vedevo il mondo è cambiato. Avete mai sentito parlare del Dominio, Hokage-sama? E qui sarebbero piovuti i malintesi. Il Sensei mi ha detto che avete avuto a che fare con qualcosa con lo stesso nome, ma io qui parlo di qualcosa di diverso...una forma di energia...o per meglio dire una qualche applicazione della volontà sulla realtà. Un modo per...estendere la propria Autorità sul mondo. Sguainando la spada ho avuto accesso a quel potere, per breve tempo. Questa spada. La portavo al fianco e la sganciai dalla cintura, per poi posarla sul tavolo, tra le mie figure illusorie, presentandola con rispetto. Il Sensei non ha voluto sguainarla. Voi? Se avrete la mia stessa visione, capirete meglio di quanto non possano comunicare le mie parole.

    Il discorso sulla Bilancia continuò ancora per qualche tempo, ma dopo poco mi trovai a fronteggiare la domanda che temevo sulla mia formazione. Mi sentii come se dovessi inghiottire un rospo. L'arrivo di Hitomi aggiunse una pausa che non aiutava nel gestire la mia irritazione e il mio disagio, ma attendi che se ne fosse andata. Nessuna nuova su Kiri ma... Cercai di fare un lungo respiro. Non esiste nel continente nessuno che sia più abile di voi coi cloni. Io mi affido da tempo all'arte di clonazione del mio clan, ma è troppo limitata. Mentre la Kage Bunshin che ho appreso di recente, sebbene efficiente, non ha le stesse caratteristiche. Se voglio ottimizzarle o fonderle mi serve una guida. Arricciai il naso, disturbato da quanto stavo per dire. E nessuno è meglio di voi in questo campo. Avrei chinato il capo posando la testa sul tavolino. Nonostante i nostri trascorsi, potreste insegnarmi? L'unico lato positivo, che mi permetteva di andare avanti, era sapere che così avrei appreso qualcosa sulle arti dei cloni del Bersaglio, cosa utile per il suo futuro assassinio.
     
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    Rapporta e Risposta

    II





    La prima risposta che gli diede Yato non lo sorprese minimamente, non poteva, dopotutto come poteva il chunin liberarsi dal fardello del controllo mentale in così poco tempo?
    Anni erano stati spesi per renderlo ciò che era, e il processo inverso poteva richiederne altrettanti posto che fosse possibile.

    Capisco.
    Il discorso da parte mia si farebbe più prolisso del solito per cui cercherò di porti la domanda e limitarmi ad ascoltare la risposta.


    Conosceva alcuni suoi tratti caratteristici dopotutto, e anche se solitamente non li limitava questa volta fece un passo indietro.

    Non ti sei interrogato in merito alla tua libertà?
    Per quanto questa sia un tema lontano da un animo concreto come il tuo l’averti plasmato per la missione potrebbe privarti del giusto grado di giudizio.
    Ti senti nel pieno delle tue possibilità?
    La forza è anche un attitudine mentale dopotutto.
    Non c’è una risposta giusta ovviamente, ma se non la hai cercarla potrebbe aiutarti a capire che direzione prendere.


    Con l’ultima affermazione la domanda appariva quasi superficiale, ma considerando quanto la sua attenzione fosse alta era ancora interessato a sentire una risposta.
    Quando l’argomento virò sulle capacità che Yato intendeva apprendere annuì, sembrava volesse ampliare la sua capacità di controllo del territorio.

    Si, in effetti lavorano bene assieme.
    Per quanto il quarto fosse definito un genio i kunai il sistema di spostamento con i kunai era un po' limitante perché potesse essere efficiente al cento per cento.
    Ci sono sicuramente dei maestri, la guardia personale del Daimyo è un dislocatore ma forse c’è qualcuno di più interessante, sia per il villaggio che per un apprendista.
    Hakuya è sicuramente uno shinobi che neanche io sottovaluterei, ma il sapere non è per forza qualcosa di legato all’efficienza.


    Si alzò dalla scrivania e aperto un farcito schedario iniziò a far scorrere il dito sui fascicoli dei dispersi.

    Sezuni Taiteku.
    Una mezza leggenda, forse mezzo autistico, qualcuno dice che abbia tracciato i suoi simboli con l’inchiostro di chissà quale saggio e studiato le memorie di qualche altro, che si sia spinto oltre le possibilità del Volo Fulmineo riuscendo a raggiungere mete altrimenti irraggiungibili.
    Purché fosse un luogo se riusciva ad immaginarlo ci si poteva spingere.
    Verità o falsità non lo so, ma ho visto a sufficienza da poter dire che è plausibile, soprattutto se in uno dei suoi viaggi ha dimenticato di rimettere in valigia la sanità mentale.


    Gli mise davanti il fascicolo.

    È sparito dal villaggio in età avanzata, gli sarebbe toccata la pensione a breve, ma… ricognizione, infiltrazione, prelievo… tante missioni speciali, troppe, venivano eseguite con troppa maestria, probabilmente si sarebbe arrivati ad un ridimensionamento delle sue mansioni ma non al congedo, non quando per nascondere che zoppichi metti una pezza facendoti piazzare un sigillo da qualcuno.

    A quel punto però gli venne un dubbio.

    Mi sorge una domanda però, se non ricordo male non sei troppo esperto in sigilli, hai in mente di studiarli?
    La dislocazione penso possa raggiungere il suo apice solo con una buona conoscenza degli stessi, sono la sua base dopotutto, il quarto l’ha migliorata grazie a studi più recenti rispetto al prototipo del secondo.


    Mentre parlava avrebbe indicato col pollice le due facce che, in un punto indeterminato del soffitto li fissavano dalla montagna degli Hokage.
    Il fascicolo mostrava un uomo in età avanzata, superava la settantina e portava un abbondante sciarpa ricolma di sigilli, capelli bianchi e ispidi ma un sorriso affilato che di anni ne dimostrava a stento venti.
    Le ricerche si erano fermate quando nell’arco di una settimana erano state portate prove di visite recentissime ai cinque angoli delle terre ninja. Sembrava avesse affetti e luoghi in cui tornare, ma una volta compreso che non avrebbe potuto essere libero quanto i suoi sigilli gli permettevano di essere Sezuni sparì.

    Ti suggerisco di cercare lui, ma non so se sia possibile.
    Casomai ti rendessi conto che la missione è impossibile avrai comunque i testi segreti del villaggio e un jonin esperto pronto a darti le basi.
    Io potrò toglierti qualche dubbio, ma come ti ho detto malgrado io abbia usato cose concettualmente simili non mi sono mai affidato ai sigilli.


    L’argomento sarebbe passato quindi al rapporto sulla bilancia nera, l’organizzazione con cui lui stesso aveva avuto a che fare, ma la sua attenzione nell’ascoltare lo portò anche a chiedere precisazioni.

    Membro dei fiori?
    Sono quelli che si occupano delle droghe vero?
    Approfondisci anche riguardo lui e su questo medico abilissimo.
    Se non hai informazioni ora è bene averle in futuro, membri di Ame è bene che siano ricattabili e sfruttabili.


    La domanda sul fratello di sangue lo trovò preparato.

    Si, anche se restano dei dubbi in merito alla natura di quella connessione, se si possa spezzare o alterare e come venga effettuata.

    Gli eventi continuarono a scorrere nella bocca di Yato e nella sua illusione fino a che non si parlò di quella strana malattia.

    Informazioni su quella malattia?
    Indagare su di essa potrebbe portare ad utili scoperte, campionarla e piegarla ad usi specifici non se ne parli nemmeno.
    Non è comunque la prima volta che sento parlare di una malattia simile, ma è roba vecchia e di cui non ho più risentito parlare, connette luoghi estremamente strani colpiti da fatti ben misteriosi, tutti, TUTTI legati all’interazione diretta col sistema circolatorio del chakra ad un livello… mortale per un ninja.
    Io ne ho esplorato uno e non ho ancora la certezza di ciò che ho visto.
    Avventurati in questi luoghi soltanto quando se sarai in grado di essere capace anche senza utilizzare un oncia di chakra ma bada bene, non so se ci sia una reale connessione.


    Presa una mappa, a disposizione per il suo precedente lavoro, segno tre punti.

    Shulva, una città che consiglierei di evitare anche al mio peggior nemico, S.O.M.A. un centro di ricerca sottomarino che consiglierei di evitare anche al mio peggior nemico e Cantha, l’artista della più grande cicatrice dei tempi moderni di Konoha, e anche mia.

    L’ultimo era inevitabilmente il più lontano, quasi indefinito nella sconfinata distesa azzurra dell’oceano dei Kaiju.

    Non concederei mai una missione per Cantha, te lo dico sin da ora, troppo distante e sconosciuta per qualsiasi tipo di pianificazione logistica, ma le altre due mete, per quanto io voglia sconsigliartele potrebbero essere fonte di pericoli più concreti, forse legate a qualcosa che non vorremo ricordare.
    Scusa per l’interruzione, procedi.


    Yato continuò a parlare, questa volta ponendogli una domanda diretta che tocco una corda assai sensibile.

    Dominio?
    Legato a questi quattro sfortunati in cerca di organizzare una ribellione a sputi e slogan da autogestione studentesca?


    Chiese con un sopracciglio che a giudicare quanto stava in alto rispetto all’altro lo mostrava ben dubbioso.

    La descrivi come molto simile eppure… io ho provato sulla mia pelle il Dominio, ma non sento provenire nulla di simile da questa spada e se tu l’hai estratta e ancora possiedi il libero arbitrio di sicuro non ne sei preda.
    Il dominio prevede il dominio del chakra, io ho usato tecniche che mi sono state rivoltate letteralmente contro, persino le code della volpe essendo di chakra.
    Se non hai sperimentato niente di simile siamo di fronte ad una triste assonanza.
    Potresti estrarre la spada per me adesso?
    Vederla attiva mi toglierebbe ogni dubbio ma se fosse il dominio e prendesse il mio controllo sarebbe un grande problema, se prendesse il controllo su di te la situazione sarebbe ancora gestibile.


    Se avesse accettato prima che potesse estrarre o attivare la spada l’avrebbe fermato.

    Aspetta però.
    Possiamo essere più prudenti.


    Avrebbe evocato l’anima di Hikihime al suo interno, facendola apparire attorno alle sue spalle come un hagoromo, improvvisamente l’ambiente attorno pareva essere più stabile ad ogni percezione, persino il pavimento sembrava innaturalmente orizzontale. Una strana sensazione di pace, di naturale equilibrio infondeva adesso quel luogo dando ai problemi uno spessore differente, non erano scomparsi, ma per quanto grandi sembrava potessero sempre rientrare all’interno di un ciclo che li avrebbe riportati a quel Bene che si poteva percepire sulle porte di un ampia e verdeggiante vallata ricolma di vita.
    Con l’aiuto del drago sarebbe stato in grado di accertarsi che diverse fonti di chakra fossero presenti all’interno del Senju ed a quel punto fornirgli una difesa efficace per cui bastava solo un tocco.

    È il mio chakra, veicolato con i poteri della volpe.

    E Yato poteva ben percepirlo scorrergli dentro, difficile da tenere a bada, ma sicuramente potente ed alieno per lui, e forse con qualche risvolto sul suo sangue freddo.

    Il Dominio, quello di cui ho avuto esperienza, ha efficacia ridotta se non nulla quando si oppongono a lui due chakra differenti.

    Se l’estrazione non avesse rivelato il chakra proprio del Domino si sarebbe leggermente tranquillizzato.

    Direi che posso analizzarla allora.
    Ma non qui, meglio mettersi al sicuro da eventuali interazioni.
    Anche un corpetto che indosso al momento è legato a loro.
    Spostiamoci.


    Si sarebbero quindi diretti verso la sua fucina, fuori dal villaggio oltre la montagna dei kage, mantenuta attiva da Raitei.
    La fucina era una piccola grotta naturale poco profonda scelta per via delle energie che era in grado di convogliare più che per la reale comodità dei suoi interni, un luogo in cui Raitei, paragonabile nello spirito a Kurama stesso, si trovava a suo agio.

    Oh, ti fai vivo.

    Chiese, da un giaciglio che non dava minimamente l’impressione di essere comodo ma che considerando la sua faccia spensierata, non avesse paragoni in termini di comodità. L’ambiente era quanto di più spartano ci si potesse immaginare, somigliava alla dimora di un eremita agli effetti, in cui la stragrande maggioranza delle comodità mancavano. Era difficile comprendere di cosa o come vivesse Raitei considerando che l’unico odore presente lì dentro era quello della roccia, dell’erba e della natura stessa, come se non ospitasse nessuno.

    È giorno libero oggi?

    Parlava con una voce quasi identica a quella di Raizen, ma con una sfumatura antica se la si volesse definire a sentimento, e mentre parlava prendeva le sembianze del Kage stesso, vestiti esclusi, indossava infatti un kimono di buona fattura nero.

    Vorrei, ma no, tuttavia abbiamo qualche esperimento da fare, ed è meglio farlo lontano dal villaggio

    Giunti alla tranquilla radura, senza la minima vergogna, Raizen avrebbe sfilato la parte superiore dei vestiti, tenendo una maglia di cotone che usava solitamente sotto a tutti gli indumenti trovando scomodo il contatto diretto con i metalli.

    Meglio non farli interagire Raitei, prendi la cotta di maglia e allontanati, non indossarla.

    Quando il clone si fosse allontanato si sarebbe rivolto a Yato.

    Pare che Orochimaru un tempo mi avesse trovato abbastanza interessante da clonarmi, ha fatto un mezzo casino, così ora ho una specie di fratello mezzo volpe.
    Ma comunque.
    Iniziamo.
    Prima di estrarre la spada però vorrei vedere il tuo ricordo in merito, in modo da poterli paragonare e capire se agirà in maniera differente, ovviamente dovrai fidarti e sostenere un interrogazione mentale, ma ti porrò quell’unica domanda.
    Dopotutto non avrei modo di interrogarti forzatamente visto che non sei vincolato in alcun modo e si, mi serve essere preciso, te l’avrei chiesto prima ma temevo che persino l’interazione con la tua esperienza diretta potesse darmi problemi con la cotta di maglia.


    Visualizzato il ricordo avrebbe dato la sua parte a quella storia.

    Non sono in giro da poco, quantomeno connettendo gli eventi che li coinvolgono direttamente o indirettamente.
    Tempo fa in una missione con l’Asso, l’attuale kage di oto, il mizukage e Febh Yakushi fermammo una strana setta, ti è stato detto di loro?
    Dovresti anche aver trovato il mio rapporto se ti sei interessato


    A seconda della risposta avrebbe integrato con quella parte del racconto altrimenti sarebbe andato avanti fino alla missione nel continente dei demoni.

    Una volta sbarcati già tirava un aria strana, troppe persone troppo invasate tutte nello stesso luogo, e la cotta di maglia risuonava in qualche modo con esso, come se avesse una parte cosciente e in quella terra fosse più potente.
    Potente e malvagia, mi tentava continuamente, e cedere ad essa mi rendeva più difficile controllare il demone, se la spada è simile farli interagire non è un bene.


    Sguainò la spada e iniziò a studiarla con le sue conoscenze di fabbro ed in ultimo cerco di comprenderne i poteri usando il chakra in base a ciò che avrebbe scoperto mediante lo studio della lama.

    Mi aspettavo di più onestamente da Kiri.
    Per carità, siamo partiti con molta prudenza ma era una manovra con delle potenzialità.


    Sputato il rospo sui cloni Raizen sorrise senza la minima intenzione di apparire modesto.

    Chi sono io per negare il mio sapere ad uno studente così mansueto e arrendevole?
    Il vero problema è: quanto tempo hai?
    Al di fuori della scarsa modestia ho sfruttato a lungo i cloni e sarebbe bene partire con un obiettivo prefissato.
    Inizia col mostrarmi come generi un clone di legno e descrivermi il processo dal punto di vista fisico e mentale.
    Ho visto Senju generare del legno dal loro corpo ed altri far apparire costrutti fatti e finiti, distinguere le due cose non sarebbe male.
    Ci aiuterebbe a capire che tipologia di contatto puoi mantenere con loro, e poi cosa prendere dall’una e cosa dall’altra.
    Io riesco a comunicare mentalmente con i cloni, ma se tu potessi trattarli come propaggini così come lo fanno le piante credo che sarebbe più utile.


    Si sarebbe quindi messo a braccia conserte ed avrebbe atteso.

     
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    Capitolo 3

    Sembrava sinceramente interessato alla mia condizione, ma questo non spostava di una virgola ciò che era la Missione e la mia formazione. Quelle stesse domande mi erano state fatte a lungo durante gli addestramenti nell'infanzia, guidandomi verso l'accettazione del mio ruolo nel mondo, qualcosa che era "la cosa giusta". Senza la Missione, non sarei nemmeno stato vivo, io dovevo tutto alla Missione. Sono domande che mi sono posto, naturalmente. Ma il mio addestramento è stato tale da farmi comprendere anche l'estrema importanza del mio ruolo. Più volte mi è stata offerta la libertà durante i miei studi...e ho sempre scelto di mantenere il mio ruolo. Probabilmente era comunque frutto di manipolazione e ne ero consapevole, ma al contempo ero consapevole di quanto fosse stata efficace: senza Missione probabilmente sarei andato in confusione, precipitando verso la depressione e il suicidio, privo di un obiettivo nella mia vita. Le mie possibilità sono in mano mia. E sono una mia scelta. Inoltre sarebbe stato uno spreco non fare nulla con quello che mi era stato insegnato.

    Il mio scopo è apprendere le basi di quell'arte, non diventare la copia di altri. Unirò quella conoscenza a quelle trasmessemi dagli altri Sensei, fino a definire me stesso come shinobi. Avrei spiegato, mentre l'Hokage mi parlava di due possibili insegnanti, anche se uno dei due, la guardia del Daimyo, era abile come ninja ma non necessariamente come istruttore. Sezuni Taiteku. Non credo di averlo mai visto. Avrei detto, osservando la foto del bizzarro personaggio, ma comunque ampiamente nei miei canoni se si consideravano il Sensei e il Maestro. Dalle parole dell'Hokage non sarebbe stato facile raggiungerlo né contattarlo, ma poteva essere la scelta migliore se si volevano apprendere le basi della Dislocazione. I Fuuinjutsu? No. Non al momento, perlomeno. Il mio scopo era compensare quella mancanza usando le doti Senju, ma nulla escludeva che potessi approfondire quegli studi più avanti, una volta jonin. Ma credo che anche un genin possa comprendere le basi della Hiraishin, dopo tutto il lavoro che è stato fatto dal Quarto su di essa per renderla fruibile. Quindi non dovrei avere difficoltà. Conclusi, fiducioso nelle mie possibilità una volta tanto. Proverò a cercare questa persona.

    Il discorso si sarebbe quindi portato sugli eventi di Ame che coinvolgevano la Bilancia Nera. Il membro dei Fiori è una donna, Yuri Zahard, che gestisce un bordello di lusso affiliato allo stesso Seme. Ha discrete doti di combattimento, e in precedenza ha intrattenuto affari di cui ignoro l'esatta natura con i Kurogane di Suna. Dissi. Il medico...ve ne parlerò al termine di questa vicenda, è una questione più grande. Andai avanti nel rapporto fino ad arrivare alla malattia del chakra. La donna mi ha riferito che chi è affetto dalla malattia subisce lesioni gravi e dolore a ogni tentativo di impastare o dirigere il flusso di chakra, arrivando persino a mutazioni deformanti e dolorose...alcune delle quali capaci di potenziare il corpo al costo di una perdita di raziocinio. Non ho mai incontrato elementi simili nelle malattia che ho studiato. Spiegai, di fatto riferendo che la stessa Konoha non aveva notizie in tal senso. Presi comunque nota dei luoghi da lui citati, annuendo alla menzione di Shulva e del laboratorio S.O.M.A, mentre per Cantha rammentai ancora una volta il mio immenso errore di valutazione: se solo lo avessi finito quella volta non ci sarebbe stato bisogno di affogare così tanto nella frustrazione.

    Serrai le labbra e le mani alla menzione dell'attacco che avevamo subito, ma difficilmente lui avrebbe compreso che la mia irritazione non era legata ai danni e alle ferite che Konoha aveva subito. Andammo comunque avanti, arrivando alla spada che avevo preso con me, provando a estrarla davanti all'Hokage che tuttavia mi fermò, attivando una sorta di drago spirituale come protettore. Capisco...sarebbe sensato averla mandata qui come trappola, per quanto Hikito non mi ha dato l'impressione di essere qualcuno che agisce con dei sotterfugi. Mi sollevai, seguendolo fuori dall'amministrazione, chiedendomi quale fosse la nostra meta, dato che attraversammo il sentiero alle spalle dell'edificio, che faceva da tramite per superare la montagna dei Kage e arrivare infine a una zona boscosa. Là trovammo una piccola grotta dalla quale usciva un debole fumo, rivelando infine una fucina segreta abitata da...Raizen stesso? Quindi mandava un clone a lavorare mentre lui si riposava? La sola idea mi irritava.

    Dopo pochi scambi tra i due, sotto il mio sguardo torvo, con lo scambio della cotta di maglia, mi portarono ad ascoltare una qualche storia su come Orochimaru avesse provato a duplicare l'esistenza dell'Hokage stesso...la sola idea di avere una serie di Raizen in batteria come cloni reali e viventi e non generati da un Jutsu per poco non mi fece perdere i sensi ma tenni duro, fissandolo mentre mantenevo un'espressione neutra. Mi sembra ottimo. Se voi veniste a mancare avremmo subito un sostituto... Sospirai, come se un solo Raizen non fosse sufficiente, mentre lui posava una mano sulla sua fronte, chiedendomi di mostrare l'evento così come lo avevo percepito. Lui avrebbe percepito quel mondo con colori alterati, dove era qualcosa di diverso a brillare e attirare l'attenzione: l'aura delle persone e la direzione migliore con cui attaccare, oltre all'incredibile pressione che sembrava esercitare su di me e su ciò che avevo intorno. Quell'aura non è chakra. Spiegai. Ma una sorta di...non so. Manifestazione della volontà, della propria capacità di esercitare l'energia che la Bilancia Nera vuole portare nel mondo.. Quando estrassi l'arma ancora una volta la strana visione del mondo mi prese, anche se meno intensa di quando Hikito era presente, eppure difficilmente ci sarebbero state variazioni nel mio chakra: il Dominio della Bilancia Nera seguiva regole completamente diverse...ma perlomeno non ci sarebbero state tracce del nemico che l'Hokage temeva.

    Non capisco come mai la questione dell'armatura, però. Spiegai mentre gli porgevo l'arma, sempre che la accettasse, ottenendo una storia simile a quella accennatami dal Sensei, che mi fece annuire. Capisco, forse si trattava dei primi movimenti della Bilancia Nera. Cercherò quel rapporto. In ogni caso proseguii la mia narrazione, quali che fossero i risultati dell'analisi dell'Hokage. Scoprii che l'asta era una copertura della Bilancia Nera per selezionare degli adepti, e che Hikito era in combutta con Shinken e con la donna, dato che me lo ritrovai nella locanda dove alloggiavano. Mi hanno spiegato gli ideali della Bilancia Nera e del fatto che vogliono cancellare il chakra...ho elaborato da solo il fatto che non cercano realmente l'uguaglianza, ma solo il sostituirlo con questo Dominio, questo potere molto più elitario. Inoltre, quando Hikito ha usato il suo Dominio...tutti coloro che avevano chakra nella zona, specie se poco, sono andati quasi in coma. Gli avrei trasmesso quel ricordo se avesse acconsentito, dato che le parole erano insufficienti a descriverlo. Mi hanno invitato nella loro setta, ma questo contrasta con la mia Missione. Senza chakra non ci sarebbe Konoha. Ma posso contattarli tramite questa spada, se cambiassi idea. Gli avrei spiegato anche più nel dettaglio di Hikito e del contraccolpo che aveva subito col suo potere, oltre al fatto che la sua aura appariva pura, quella di chi non mente ed è certo di seguire la via dei giusti. Secondo il Sensei, lui è un traditore accademico. Potremmo trovare delle tracce in archivio.

    Infine venne il momento che più temevo di quella conversazione: dover ingoiare l'orgoglio e chiedere a colui che detestavo una mano. E non per questioni ufficiali o utili al villaggio come l'accesso alla tecnica del Quarto, ma piuttosto per una faccenda personale. Solo vederlo gongolare mi mandò il sangue al cervello, con le orecchie che quasi fumavano, ma trattenni la lingua, rispondendo seccamente: Si. Ho una settimana di congedo per formazione davanti...potrebbe bastare almeno per le basi? Ormai padroneggio la Kage Bunshin quanto la Moku Bunshin. Mi guardai intorno. Useremo questa grotta?

    Naturalmente non potevo diffondere informazioni segrete come la tecnica di clan, ma una vaga infarinatura sarebbe stata sufficiente. Con pochi sigilli andai a generare un clone che "fiorì" dal mio corpo espandendosi prima come legno e poi assumendo aspetto umano con un movimento fluido ed elegante, camminando al mio fianco. I Cloni di legno sono incredibilmente robusti e possono comunicare e ragionare. Hanno una piccola quantità di chakra che posso assegnare a mio piacere, ma non sono in grado di usare tecniche o capacità complesse. Non parlai della capacità di attraversare il legno, sarebbe stata una sciocca rivelazione di un punto di forza. Per generarlo...è simile a quando creo un manufatto completo, però invece di interrompere il flusso di chakra una volta ottenuta la forma desiderata, devo mantenere un legame, anche se effimero...gli anziani ci consigliano di immaginarlo come una radice che da noi va sottoterra e arriva al clone, come fossimo la stessa pianta, anche se non c'è un reale condotto di chakra individuabile. Spiegai, era completamente diverso dalla Kage Bunshin che spezzava il tantien in parti uguali, creando un corpo di chakra capace di tutto, ma molto meno resistente di un corpo umano, che generai al mio fianco. Paradossalmente, una Kage Bunshin può generare una Moku Bunshin analoga alle mie...per questo pensavo che forse potevano...non so. Sovrapporsi?
     
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    Rapporti e Contromissioni

    III




    Annuì, ne soddisfatto ne sorpreso, come se avesse ascoltato una qualsiasi affermazione.

    Comprensibile.
    Dopotutto sei stato messo su dei binari e hanno fatto in modo di fartici rimanere con quante più gabbie psicologiche possibili tra qui il darti come unico scopo e realizzazione proprio la missione.
    Penso che riuscire a cambiare questo valga ben più del grado Jonin.
    Continua a rifletterci, prova a non considerare gli incroci come dei fallimenti, persino i binari hanno degli scambi, è tutto ciò che si può fare ora.
    Ora hai la consapevolezza dalla tua parte, è un arma potente.


    Con quelle parole il discorso si sarebbe chiuso, lasciando a Yato un lungo, lunghissimo percorso da scegliere di intraprendere.

    Affascinante vero?

    Rinforzò la curiosità di Yato.

    Conosci la foresta di pietra no?
    Quando è in nostro possesso nascondiamo lì il demone.
    Forse per via della sua natura labirintica ma pare che, sia stato individuato lì con maggior frequenza.
    Vuol dire poco, davvero molto poco, ma potrebbe essere un inizio.
    Se tende a riapparire anche solo più di una volta lì potrebbe avere una sorta di base, o di sigillo più duraturo… non saprei.
    Di sicuro è un buon luogo per trovare riparo, mappare la zona è praticamente impossibile ma magari le piante possono darti una mano.


    L’affermazione di Yato in merito allo studio dei fuuinjutsu era più che corretta.

    Certo, certo.
    Se si considera la tecnica come uno spostamento di cose da un punto all’altro è perfettamente apprendibile da chiunque a patto di possedere quantomeno i testi.
    Però potrebbe venire in mente di creare trappole, sigilli che esplodono se si tenta di cancellarli che emettono fumo una volta che ti teletrasporti su di essi o che attivano effetti quando ti materializzi su di loro lasciandoti tempo per compiere sigilli per altre tecniche… ma magari qualcosa riuscirai comunque a fare.
    Beh, avrai tempo per rifletterci, dovrai comunque partire dalle basi.


    La discussione si spostò poi su Ame e sulla bilancia nera.

    Mh, poca roba dunque, non sai da cosa deriva la sua bravura?

    Avrebbe dato qualche momento per ricevere una risposta.

    Approfondisci quando ne avrai modo, sai che simili elementi è bene che siano ricattabili.
    Ogni nukenin di Ame ha almeno un villaggio che lo cerca, quando non sarà più utile potremmo fare un favore a qualcuno.


    La reazione di Yato sulla memoria dell’attentato di Konoha lo incuriosì, il chunin era indubbiamente uno shinobi tutto d’un pezzo e raramente lo si vedeva perdere il suo portamento, certo, meno di quanto lui stesso avesse voluto, ma di sicuro era un tipo freddo. Impossibile dimenticare che fu proprio lui a rianimarlo quando versava in quello stato penoso.
    Tacque, non voleva riportare quell’evento alla memoria inutilmente, se nel futuro fosse stato necessario ci sarebbe stato modo di affrontarlo.

    Tranquillo Yato, non è necessario spingerti così tanto oltre, ti verrà una sincope.
    Ma apprezzo il tentativo.


    L’indagine mentale del chunin fu strana, era chiaro che stesse osservando qualcosa di diverso dal chakra ma vicino ad esso.

    Mh.
    Diverso dal chakra dici.
    Eppure la sua logica ha delle assonanze.
    Hai visto se hanno qualche genere di ascendente sulle persone?
    Io ho notato una singolare servilità verso determinati elementi.


    L’estrazione della spada avvenne in completa sicurezza, senza alcun tipo di sorpresa.

    Già qui abbiamo un ulteriore stranezza, dicono che siano cose diverse eppure sono in grado di interagire.
    Non è affatto scontato che due forme di energia riescano a farlo.
    Se ti capiterà indaga al meglio su questo punto anche se ho la vaga sensazione che questa organizzazione abbia trovato un giocattolo che non ha ancora ben compreso come utilizzare.


    Giunti alla fucina la mancanza di dettagli fece sorgere qualche dubbio al Senju a cui Raizen diede presto risposta.

    Non saprei se fosse effettivamente l’inizio di quella setta o l’inizio di ciò che l’ha fatta sorgere, considerando quante persone lì erano disposte al suicidio però… diventa più impellente rispondere alla domanda dell’ipnosi.

    Quel rapporto iniziava a diventare per il chunin l’inizio di una nuova missione più che il termine.

    Si, è palesemente il loro intento.
    Cosa che me li fa reputare particolarmente stupidi.
    Certo, la stupidità non va sottovalutata ma il chakra resta qualcosa che col tempo ha permeato l’esistenza, considerando il rapporto con le evocazioni sarebbe questione di tempo prima che si diffonda quello naturale in alternativa a quello degli umani.
    Ed eliminare anche quello… beh, andrebbe contro le regole stesse del mondo, e gli effetti del loro Dominio sul corpo sono un chiaro segnale di questo.


    Scosse la testa in un tacito quanto negativo giudizio, se la setta non fosse stata un pericolo concreto per la sua capacità di manipolare le persone l’avrebbe lasciata a distruggersi da sola.
    Lo studio della lama avrebbe richiesto una certa quantità di tempo, fatto di un attenta analisi visiva e tattile ben più profonda di quanto non potesse apparire, ma i suoi tocchi tradivano una manualità invidiabile che non lo faceva sembrare in grado di tagliarsi accidentalmente. Malgrado la lama fosse ben salda nella sua fattura gli bastarono due colpi assestati come carezze per disassemblarla. Era una cosa normale, ogni katana di buona fattura doveva farlo, ed ora quella giaceva nel suo tavolo visibile in ogni sua parte. Oltre la superficie di materie e fattura poteva celarsi ben altro ed era qualcosa che avrebbe potuto approfondire in solitaria.

    Richiederà un po' di tempo, non è eccezionale come altre spade in alcuni aspetti ma ha le sue particolarità.
    È un dono dell’equilibrio eppure è l’arma più sbilanciata sulla quale io abbia mai posato lo sguardo.


    Confermò dopo essersi alzato dal suo studio ma senza riassemblarla.

    Se vuoi provare a sfruttarla te la farò riavere una volta concluso, insieme alle mie note.
    Altrimenti potremmo… modificarla in qualcosa di più adatto a te
    Quando apprenderai la hiraishin un arma da lancio potrebbe essere comoda e questa… sembra molto adatta a potenziamenti esterni anche se il controllo del tuo chakra ancora non ti permette di sfruttare questo aspetto.
    Poi, certo, una katana che taglia bene difficilmente sarà imprevedibile, ma un kunai per dirne una è un altra storia.


    Fece spallucce.

    Ma questa è una tua decisione, tieni solo a mente che potrebbe essere utile per nasconderla.

    Messa da parte la spada, le cui parti vennero poste con cura in una scatola di legno rivestita in cui non potevano muoversi o danneggiarsi tornò sui cloni.

    No, non penso, i campi di addestramento hanno scenari migliori, la forgia era utile per la spada in caso ci fosse stato bisogno di agire.
    Ma ti direi che ci ritroveremo lì domani, lavorerai per il resto della giornata in maniera indipendente.
    Kushami, smettila di rosicchiare quel legno e vieni qui.


    Una rastrelliera, colma di assi di legno, si agitò come se avesse starnutito e ne sarebbe emersa una coda a ciuffetti che lentamente avrebbe iniziato ad indietreggiare come se qualcosa cercasse di sfilarsi a fatica.

    Che vuoi?!?

    Chiese impudente un piccolo drago smeraldino, era strano ma in qualche modo si percepiva che non apparteneva al sesso maschile di quella specie, le differenze erano ridotte, quasi impercettibili ai più, ma era come se fosse la sua stessa natura a suggerirlo.

    Hei.
    Tono.


    Restò leggermente sorpresa nel vedere che non erano soli e subito si ricompose.

    Kushami, Yato.
    Yato, Kushami.
    Una dei pochi se non l’unica dei draghi verdi ad essere libera di essere ciò che vuole.
    In questo caso un po' scontrosa, ma tutto sommato disponibile.


    Andò sulla sua spalla saltellando da una nuvoletta all’altra.

    Dai un occhiata a quel clone di legno.

    La piccola vipera ascesa annuì e fece qualche spirale attorno al clone, soffermandosi sui dettagli e dopo un occhiata intensa molto simile allo sguardo di un gioielliere ci tuffò la faccia dentro, come fosse acqua.

    Ohhh capisco.

    La voce arrivava da dentro il clone in maniera singolare.

    È troppo dipendente, lo rende incompleto.

    Raizen annuì.

    Hai detto che immagini di crearli come tue diramazioni dopotutto, no?
    Forse dovresti staccarti leggermente da questo concetto per superare il muro.
    O scendere a patti col dover spendere più chakra.
    Non posso fare un simile sacrificio solo per un esempio ma col tempo ho superato qualsiasi limite della kagebushin.
    Qualsiasi.


    Non era una vana vanteria ma quella tecnica era sconosciuta a chiunque, e la sua segretezza era parte del suo potenziale.

    E per farlo ho dovuto fare quello che tocca fare adesso a te.
    I normali cloni sono poco più che chakra ben gestito i cloni di legno poco più che marionette animate.
    Una marionetta non può esprimere tecniche, un clone non può essere altrettanto concreto.
    Iniziamo col rendere le marionette più efficienti, le hai usate per più tempo, partire da lì è più semplice.
    Devi diffondere il chakra al loro interno, prova a mantenere una connessione, manipolali ed emetti tecniche attraverso essi poi separalo e cerca di rifarlo.
    Domani mi dirai dove e quando hai avuto problemi vuoi iniziare parecchio in alto, ma la Kagebushin è forte tanto quanti sono i problemi che risolvi nel suo utilizzo.


    Per esemplificare avrebbe creato un clone e mediante lo stesso altri due, al rilascio del primo i secondi non si rilasciarono, restando concreti in barba alle regole a cui dovevano sottostare generalmente i cloni.

    Non sai quante rogne risolva questa cosa, anche se la sto ancora affinando.

    I due cloni rimanenti si rilasciarono ma nel farlo uno dei due rilasciò una potente corrente di vento che non avrebbe gelato Yato solo perché sufficientemente lontano.

    È una derivazione dei cloni elettrici, quindi ti servirà un pò più controllo per arrivarci, immagina però se da un tuo clone potesse emergere un tronco spinato, o una treccia di liana.
    Ti ho dato una pista, puoi separarti e lavorare in altri modi se preferisci.
    Ci vediamo con i risultati domattina, campo di addestramento numero 4, nove del mattino.
    Kushami resta con lui se gli venissero dubbi.
    I miei draghi ne capiscono di cloni, fidati.


    La piccola draghetta prese una scheggia del legno che mordicchiava da prima e messolo tra i denti come uno stecchino si volto verso di lui. Non era un legno normale, frizzava infatti ad ogni morso e nonostante i denti del drago sembrassero essere abbastanza affilati non risentiva minimamente dei suoi morsi.

    Andiamo.

    Il piccolo gruppetto si sarebbe quindi separato, con Raizen che andava ad incontrare Raitei per recuperare il corpetto. La lama della Bilancia, conservata nella scatola imbottita, veniva trasportata con cura a mo di valigia.
    Il mattino successivo Raizen fu puntuale, arrivando sul campo con gli ultimi morsi di una colazione indigeribile per la stragrande maggioranza di qualsiasi animale diverso da un gabbiano.
    L’area aveva dei contorni abbastanza indefiniti ed era tra le più generiche erano presenti una moltitudine di ambienti, dalle rocce agli alberi, ai ruscelli d’acqua e al fango come anche una radura più pulita e sufficientemente estesa da rendere necessario combattere a carte scoperte.

    Qualcosa di nuovo, Senju-san?
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Pregiudizio

    Capitolo 4

    Annuii con espressione seria alle parole del Kage sui binari che percorrevo, e nonostante questi portassero alla sua dipartita non sembrava affatto interessato a farmi deragliare...cosa che interpretai come un eccesso di sicurezza e arroganza da parte sua, senza sapere che eravamo entrambi imbrigliati in un discreto fraintendimento. Quanto all'istruttore che potesse fornirmi le basi della Hiraishin annuii: avevo sentito parlare della Foresta di Pietra ma non mi ci ero mai recato volontariamente, non avendone motivo. Molto bene, appena le pratiche burocratiche saranno concluse mi dirigerò là. Avrei detto, accogliendo un parere positivo sul mio voler posporre lo studio dei Fuuinjutsu.

    Non ho notizie sul villaggio originario di Yuri. Spiegai. Ma sono abbastanza certo che quello non sia il suo aspetto originario, ci sono dei segni di chirurgia. Tuttavia ignoro quale fosse l'aspetto iniziale, ma la ho vista combattere con abilità in corpo a corpo. Quanto al medico, dopo averlo descritto al Sensei è risultato che si trattava di un membro di Hayate. Tutti e tre i clienti del bordello erano membri di Hayate, ma non ho avuto sentore di un legame più profondo di un semplice accordo commerciale. Ad Ame basta pagare. Mostrai con la Percezione Falsata l'immagine delle tre figure: il Coraggio, la Mansuetudine e la Magnanimità. Ignoro i loro esatti obiettivi e non ero nella posizione di indagare ulteriormente, ma se fanno affari attraverso il bordello della Zahard, allora sono anche raggiungibili tramite esso. Questo però esporrà la mia copertura, bruciando completamente il ruolo del Fauno ad Ame, quindi conviene usare l'informazione solo quando sarà strettamente necessario e in grado di fornire una vittoria significativa. Avrei ripetuto le poche parole sentite durante i brevi incontri, spiegando anche come il Coraggio fosse uno squilibrato, ma certamente il Kage lo sapeva già.

    Dopo una breve digressione sull'attentato a Konoha di qualche anno prima, restando impassibile al goffo tentativo di consolazione dell'Hokage, tornammo a parlare della Bilancia Nera e delle loro capacità. Non pensavo di poter trasmettere appieno le sensazioni provate sguainando Mugen, ma almeno avrebbe avuto una vaga approssimazione. Più che ascendente, direi un effetto nocivo. Chi aveva poco chakra o poco controllo su di esso è stato come sopraffatto, finendo quasi in coma, dopo la dimostrazione del Terzo Padre. Avrei detto, sempre composto sulla mia seduta. Non so se si possa parlare di ipnosi, ma piuttosto di...condizionamento? No, è qualcosa di più subdolo. E' ammirazione. Il terzo Padre aveva un carisma incredibile e gli altri due pendevano da ogni suo movimento, sarebbero morti per lui, e per loro libera scelta. Non potevamo sapere se ammirassero il suo carisma, il suo potere o entrambi, ma certamente non erano meri fantocci dalla mente plagiata.

    Arrivati alla fucina e allontanatosi il clone del Kage che mi aveva lasciato pessime intenzioni, consegnai la spada come previsto, mentre lui la disassemblava per studiarne natura e comportamento. Se realmente l'arma pescava in energie diverse dal chakra, tuttavia, era oltremodo possibile che lui non cogliesse quella del Dominio. Non ho reale interesse a usarla, ma è pur sempre un modo per contattare la Bilancia Nera. Non credo che modificarla in un Fuuma Kunai o simili sia efficiente, ma se si potesse bilanciarla per poterla lanciare come Katana potrebbe essere fattibile, non so se esistano armi simili, però. In ogni caso tutto era subordinato all'apprendimento dell'Hiraishin.

    Venne infine il momento di discutere delle arti di clonazione, per trovare un modo di fondere le capacità uniche del clan Senju con la tecnica principe di quel genere. Con arroganza ancora una volta Raizen andò a sottolineare come lui fosse in grado di fare tutto ciò che i cloni avevano come potenziale, ma anche se non credevo a quelle fanfaronate ero ragionevolmente certo che la sua abilità fosse di gran lunga superiore a quella di chiunque altro. Chiamò a sé una creatura che stava nascosta in una rastrelliera, rivelandosi essere un drago di piccole dimensioni dal carattere tutt'altro che accomodante, nemmeno fosse un'adolescente in piena crisi di ribellione. Feci solo un cenno del capo verso di lei mentre iniziava a svolazzare intorno al mio clone e a me, come annusando gli effetti del Jutsu, fino ad affondare in esso senza distruggerlo, con evidente disagio del suddetto! Intanto registravo la frase sui draghi verdi come se Kushami fosse libera in quanto sua preferita, mentre tutti gli altri erano ai ceppi, obbligati ad agire solo e unicamente come voleva lui, non conoscendo nulla della loro storia ma sicuramente animato da forti pregiudizi.

    Il suo suggerimento era prima di tutto rafforzare i cloni di legno, riuscendo a canalizzare delle tecniche attraverso di essi...ma la loro incapacità nel farlo era esattamente il motivo per cui gli avevo chiesto aiuto! Come suggerimento andò a creare lui stesso una Kage Bunshin, usandola come origine per nuovi cloni che tuttavia non sparirono alla scomparsa del primo, facendomi accigliare: normalmente avrebbero dovuto farlo. Non capisco...ma ci rifletterò sopra. Concessi, mentre mi lasciavano solo nel bosco per allenarmi, dopo un'ultima dimostrazione di abilità nell'uso dei cloni.

    Con il clone ligneo e la Kage Bunshin che mi osservavano, cercai di focalizzarmi sulle differenze che percepivo tra le due copie. Come detto dal drago, la Moku Bunshin era una versione inferiore dell'altra, dipendente dal mio chakra anche se separata, a causa di quel legame che dovevo mantenere per garantire capacità affini al legno, mentre la Kage Bunshin era più simile a una gemmazione del mio chakra, separatosi e incapsulatosi in uno pseudo-corpo autonomo e dotato di una copia del mio intelletto. Come clone posso generare una Moku-bunshin a mia volta, ma la Moku-Bunshin non può creare una Kage Bunshin. Avrebbe detto la copia, dando voce ai miei pensieri. Il Kage ha consigliato di focalizzarmi su questo secondo elemento prima, sul rendere più efficiente la copia lignea. Io e la Kage Bunshin ci voltammo verso di essa, entrambi consapevoli, in quanto identici, di quale fosse il lieve legame simile a una radice che permetteva alla tecnica di agire come una "marionetta consapevole". Il chakra all'interno viene fornito all'attivazione, ma appunto viene fornito ed è a disposizione, non è come un clone corporeo superiore. Proviamo...prima con le basi.

    Era un clone ed era di legno. E io sapevo come manipolare il Legno! Una manciata di sigilli e attivai la tecnica che consentiva ai membri del mio clan di generare legno sotto il mio controllo a distanza, a patto di partire da piante viventi...o da legno trattato ora che la mia capacità era superiore. E il clone era certamente considerabile legno "trattato", anche se carico di chakra, ma si trattava comunque del mio chakra. Concentrandomi su di esso come fonte di legno, feci emettere dal petto uno spuntone ligneo che tuttavia strappò un grido di sofferenza al clone che sia accasciò prima di dissolversi. Tks! Dovevo essere stato troppo brusco, anche se nella teoria nulla vietava di combinare quelle due tecniche. Con una scorta di tonici appresso, generai altri tre cloni, proseguendo con gli esperimenti, anche se al costo di un secondo clone, fino a riuscire, senza eccessive difficoltà, a combinare le due tecniche. Ecco fatto. Mormorai, soddisfatto, anche se il mio razionale Kage Bunshin ancora presente fece notare l'ovvio: Ma sapevamo già che si tratta di due tecniche combinabili, non hai realmente emesso una tecnica attraverso il clone, semplicemente lo hai considerato come se fosse un armadio di legno. Per una frazione di secondo fui tentato dall'idea che quel clone fosse dalla parte dell'Hokage e non dalla mia, ma mi morsi la lingua facendo un lungo respiro. Però...è sempre utile nell'imparare la giusta delicatezza per non dissolvere il clone.

    Una risposta debole, ma sul momento non avevo di meglio. Sgranocchiai un tonico facendo un lungo respiro e sedendomi su una panca, cercando di trovare un modo diverso per affrontare il problema. Mi avvicinai a uno dei cloni di legno che erano rimasti, posando una mano sulla sua spalla e intimandogli di comporre lui stesso le posizioni magiche per quella stessa tecnica, utilizzandolo come origine, approfittando del nostro legame. Ovviamente non ci fu alcun risultato, ma continuai per circa due ore, chiudendo gli occhi e tappando le orecchie con del legno per focalizzarmi sulla sensazione del flusso di chakra più che sugli altri sensi (la Kage Bunshin dopotutto era presente e in guardia, potevo concentrarmi), fino a ottenere una maggiore consapevolezza del legame che c'era tra noi...un legame abbastanza forte da rendere il clone resistente come il legno che controllavo, ma non abbastanza da veicolare le mie conoscenze. Forse devo crearlo in maniera diversa, invece che forzare qualcosa in un costrutto che ha già una sua forma e limiti definiti.

    Avevo abbastanza chakra per diversi tentativi, quindi dissolsi le Moku-Bunshin per recuperare un pò del chakra che avevo fornito loro e cercai di immaginare nuovamente il processo. Invece che emettere legno dal corpo e plasmarlo in un corpo umano, bloccando poi il legame e mantenendolo più blando, dovevo creare una connessione forte. Due tentativi a vuoto mi convinsero che non potevo in pochi minuti cambiare completamente un'arte antica di secoli e ben consolidata, quindi dovevo cambiare approccio per innovare. E se...il legame non fosse solo di chakra, almeno per imparare? Il Clone sembrava d'accordo, e dopo aver assunto un nuovo tonico feci qualcosa di volutamente diverso e per certi versi sbagliato: interruppi la creazione del clone di legno senza completarla, in sostanza lasciai che la mia copia, pur formata, fosse collegata a me da un ramo. Il mio istruttore nelle arti Senju, mio padre, avrebbe avuto un ictus davanti a una scena simile, vista la scarsa praticità di qualcosa del genere, ma destrutturare qualcosa di completo era l'unico modo per analizzarne le falle e correggerle una a una.

    Scomodo, per ovvi motivi, il clone di legno era legato a me in maniera netta e incontrovertibile, direttamente legato al mio sistema circolatorio del chakra e alla mia persona. Proviamo. Ancora una volta un fallimento, ma sapevo quanto la strada fosse in salita e l'Hokage aveva pur detto di cercare di rendere le marionette capaci di qualcosa che non potevano fare. Forte della lunga meditazione, approfondii il legame di chakra, continuando per un'ora e più, fino a ottenere finalmente una singola, arida foglia che emerse dalla spalla del clone usando il SUO chakra e di fatto applicando lui stesso la tecnica! Dissolsi tutto, cadendo a terra per la lunga concentrazione, con le tempie che pulsavano. La Kage Bunshin si dissolse, restituendomi tutto il suo chakra e con esso le energie. Credo sia la strada giusta. Mormorai.

    Mi sbagliavo.

    Anche nelle ore successive, riprovando, non ottenni altro che timidi risultati e scarsa versatilità: il clone riusciva a eseguire le tecniche o sfruttare le abilità più basilari solo e unicamente perché legato da un cordone ombelicale ligneo con me...di fatto eravamo lo stesso corpo e lui una sola estensione, ma ridurre anche solo le dimensioni di quel collegamento rendeva vano ogni tentativo. Continuai fino a tarda notte, prima di generare una casetta con la tecnica del Manufatto Perfetto, dotata di una branda comoda in legno flessibile, per riposare qualche ora.

    Al mattino successivo, dopo aver mangiato alcune razioni, il mio umore era nero quando arrivò l'Hokage, trovandomi intento a guardare una Kage Bunshin con un clone di legno che stava a due metri di distanza, collegati da spalla a spalla con un ramo. Il clone di legno era intento nel puntare una mano in avanti che esibiva un rigagnolo a malapena utile per innaffiare che nella mia testa doveva essere un Mizurappa...e ovviamente non stava andando come doveva.

    Guardavo la scena sconfortato, ma fui rapido nel riottenere un volto inespressivo anche se stanco quando lui mi rivolse la parola. Una strada che credo sia fallace. Spiegai, con un sospiro. Per quanto mi sforzi, anche con il legame più solido...il clone di legno resta un burattino dalla testa semivuota. Può pensare, osservare e parlare, ma senza nessuna capacità superiore alla media. E non riesco a immaginare come sarebbe senza un legame fisico. Scossi il capo, ma in fondo era una tecnica da Genin, come poteva competere con la Kage Bunshin da chunin? Se solo fosse possibile...non so...creare una Kage Bunshin e contemporaneamente avvolgerci intorno il legno, usando quello per il corpo invece del chakra...ma la creazione di un clone superiore è troppo rapida e comunque la sovrapposizione le farebbe sparire entrambe. Ho provato. Che ci fosse qualche consiglio da parte dell'Hokage? Forse la mia idea era corretta ma sbagliavo nell'applicazione?
     
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    Vita Vegetale

    IV




    La discussione sulla donna tenne banco per qualche minuto.

    Pensi di poterci fare affari senza rischiare le penne?
    In questo caso approfondisci, il chakra ci da la possibilità di rendere le operazioni rapide e poco dolorose, ma accettare che un altro viso ci guardi nello specchio è ben diverso.
    Se l’ha accettato vuol dire che sul piatto della bilancia ci stava qualcosa di importante.
    Cerca di scoprirlo, forse capire chi e cosa era prima ti aiuterà, compreso le abilità che usa in corpo a corpo.
    Il legno per te è indubbiamente una firma è la tua abilità preponderante, se è così brava nei taijutsu ci sarà qualcosa di riconoscibile anche in lei che ci parli delle sue origini.


    Quelle le uniche richieste su tale Yuri Zahard.

    Per quanto riguarda i tre Hayate limitati a fornire degli identikit se non presenti nel rapporto in modo che siano individuabili da terzi.
    Per ora non mi sembra necessario scoprirti, non li stiamo ricercando attivamente dopotutto.
    Ed a proposito di Nukenin, hai più reincontrato Jeral?
    Il tuo precedente incontro ci ha permesso di aggiornare la taglia con importanti informazioni, ma stiamo parlando della… prima riunione se non sbaglio, ne è passato parecchio.


    Chiuso l’argomento Ame passarono alla Katana, con un cenno di assenso di Raizen.

    Si, si può, è abbastanza semplice.
    Quanto alla bilancia ci organizzeremo per raccogliere al meglio le informazioni, se vogliono ritagliarsi un posto in questo mondo glielo impediremo, il primo passo sarà capire in che modo riescono ad essere così influenti.


    Raizen si sarebbe allontanato dopo aver imposto un sigillo sulla piccola draghetta, avrebbe permesso ai due di comunicare e a Yato di addestrarsi senza una presenza che evidentemente risultava estremamente ingombrante. Nonostante tutto anche così non fu estremamente collaborativo, sicuramente si stava impegnando nel seguire le indicazioni di Raizen ma sicuramente non stava sfruttando l’esperienza di Kushami che, per carità dei Kami di sicuro non si sarebbe proposta, restando a svolazzare pigramente ma seguendo le direttiva di Raizen e raccogliendo informazioni sul clone di legno per poter preparare indicazioni migliori.
    Al suo arrivo l’Hokage venne accolto da Kushami che gli volò incontro.

    Io non ho ben capito chi sia questo tipo, ma sicuro quanto io sono verde che non si fida di te.
    Preferirebbe una trasfusione di acido piuttosto che ascoltarti.


    Scosse la testa accigliato e dopo la sua prima interazione ascoltò i risultati di quella giornata.

    No, forse non ci siamo intesi.

    Disse concedendo a Yato il beneficio del dubbio malgrado credesse che, mettendo un filtro alla sua persona l’avesse messo anche alle sue parole e dopo aver bollato lui come allocco incapace altrettanto aveva fatto con le sue istruzioni.

    Se mi accetti come sensei devi accettare anche gli strumenti e i consigli che ti do.

    Kushami annuì.

    Non mi hai degnato neanche di uno sguardo, altrimenti te l’avrei detto che stavi tentando di fare la cosa sbagliata.

    La Montagna non annuì ma lasciò passare qualche secondo per far rielaborare Yato.

    L’idea la hai, devi fondere queste due cose, ma non basta avere gli ingredienti per fare la ricetta, se metti acqua e farina in una ciotola e li inforni difficilmente avrai pane.
    Allora.
    Quando intendevo di emettere una tecnica sfruttando il legno ero letterale ma hai cercato di affrettare i tempi, riprova, genera un clone di legno ma non staccarlo dal tuo corpo.
    Dobbiamo andare per gradi, un ramo da cui puoi emettere una tecnica, un prolungamento dell’arto da cui puoi emettere una tecnica ed un corpo da cui puoi emettere una tecnica.
    Ogni passaggio nasconde un insidia differente, sul primo puoi prolungare le terminazioni di chakra che percepisci meglio, ma avranno una forma inusuale per il compito che vorrai dargli, il secondo prolungherà le tue percezioni e sarà strano avere un braccio più lungo e funzionale mentre il terzo avrà connessioni diramate e complesse.
    Su cosa stai lavorando?
    Sull’attribuire al legno un sistema circolatorio di chakra, così come lo hanno le Kagebushin, e questa sarà la base della fusione.
    Non sottovalutare quella tecnica, gli occhi migliori del mondo ninja non distinguono tra le copie e l’originale.


    Ragionò qualche secondo e con le poche nozioni che aveva sui Senju non potendo immaginare con precisione le proprietà del legno azzardò un consiglio.

    Forse un punto di partenza potrebbe essere una liana per mantenere connesso il tutto, inizia da un unico ramo per la prima fase, poi inizia ad attorcigliarlo e creare un circuito che abbia la forma di un arto attorcigliandolo più e più volte, in questo modo spezzando le estremità lontano da te avrai dei condotti che vanno verso l’esterno e possono sfogare qualcosa.
    Per il corpo inizia dalla spirale del tantien e poi falla germogliare negli arti.
    Kushami, guidalo e aiutalo a mantenere vitale tutte le parti della creazione, stiamo parlando di un sistema prima lungo e poi ramificato e complesso, le prime volte non riuscirà senza supporto.
    E mi raccomando, stai attento, cerca di non fare troppo affidamento alla struttura naturale degli alberi, l’abitudine potrebbe portarti a sbagliare per quanto alcuni concetti siano similari.
    Integriamola dopo che abbiamo capito cosa dobbiamo fare.


    Kushami si sarebbe rivelata molto più utile e attenta di quanto il suo carattere non lasciava trasparire, quando vedeva il legno invecchiare ripassava i canali di chakra con un suo artiglio, creando una nuova via perché quello di Yato potesse scorrerci nuovamente.
    Quando il costrutto di Yato avesse iniziato a somigliare ad una spirale umanoide, tipo mandragora Raizen avrebbe annuito.

    È questo il punto di svolta.
    Da adesso alla cima manca poco, ma la strada sarà più ripida.
    Hai creato qualcosa che ti drena costantemente il chakra e una volta separato perderà rapidamente di vitalità, ma è funzionale!
    Ora devi trovare il modo di lasciare il tuo chakra al suo interno, chiudere i condotti è impossibile ma sappiamo già dai cloni normali che è possibile.
    Qui quale può essere la soluzione?


    Raizen non diede subito risposte, ne esistevano di semplici e di complesse, e tutte si basavano sull’attitudine del singolo nella risoluzione dei problemi, Yato ne aveva una propria e bella forte suggerirgliene una forse l’avrebbe inutilmente portato fuori strada. Lui non avrebbe mai posto alcuna fretta, dedicandosi allo studio della spada eterna mentre Yato si esercitava.
    Quando il costrutto avesse raggiunto la minima funzionalità Raizen si sarebbe alzato facendo un cenno a Kushami per farla posare all’interno della sua tasca, pochi istanti dopo il piccolo drago sembrava essere caduto in un sonno improvviso e profondissimo.

    Mmmh.
    Dovremmo esserci.


    Disse mentre analizzava il clone.

    Rilascialo, sarà doloroso percepirmi.

    Quando il clone divenne poco più che legno Raizen ne afferrò una mano e forzando un dito sulla superficie ve lo immerse tentando di ripercorrere una traccia della vita che lo percorreva dalla mano fino al tantien. Il legno scricchiolava e si lamentava, ma risultava plastico sotto quel tocco e quando la mano arrivò al tantien con uno sbuffo prese le sembianze di Raizen.

    Ommioddio.

    Qualcuno con un po' di conoscenza storica avrebbe visto in quella creazione un ricordo dei cloni di zetsu, bianco pallido, mostruoso e somigliante ad una piante ben più di quanto non doveva essere.
    Venne rilasciato in un batter d’occhio con un sincero sospiro di sollievo del kage.

    È quasi pronto.

    Il suo sguardo ancora era pensieroso.

    Tu hai detto di voler avvolgere un clone normale con del legno… e potrebbe funzionare, ma le piante non hanno forse un modo più caratteristico di impossessarsi di qualcosa?

    Le sue dita mimarono delle fluide radici.

    Esatto.
    La tua mente ora è in grado di comprendere come deve muoversi il legno.
    Forse più che rivestire un clone puoi… lignificarlo.
    Non so se intendessi fare un armatura per cloni quando parlavi di rivestirli, ma le due nature a quel punto non sarebbero ben integrate e suppongo che tu voglia un lavoro di fino, non un ripiego.
    Potresti anche lavorare su un armatura, sarebbe più semplice, ma senza esperienze non esistono buoni lavori che siano anche semplici.


    Kushami si risvegliò dal taschino, leggermente stordita, sarebbe tornata operativa solo dopo qualche minuto.

    Dunque, hai intenzione di fare tutto da solo o ti fai dare una mano?


     
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    È colpa tua. Ratty

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    Pregiudizio

    Capitolo 5

    Scossi il capo alla menzione delle arti marziali di Yuri. Non si tratta di uno stile di taijutsu che io conosca...quindi se proviene dai quattro villaggi...l'origine può essere Suna od Oto. Ma potrebbe anche essere uno degli altri villaggi non accademici. Spiegai, dopotutto avevo esperienza diretta solo di Konoha e Kiri, più qualche sporadico clan. Ed è questo il mio rapporto, fornirò una versione scritta con identikit in seguito. Aggiunsi, dopotutto le mie scorribande ad Ame erano un fatto nato da un accordo privato tra me e l'Hokage (dopo che mi aveva scoperto) e ovviamente non ne doveva restare traccia.

    Quando poi Raizen menzionò il Flagello immortale io annuii. E questo ci porta al secondo argomento di cui volevo parlarvi: la guerra civile all'Artiglio. Jeral è coinvolto, anche se ignoro l'esatta entità della sua interferenza. Aspettai che l'informazione decubitasse adeguatamente. Sono stato ingaggiato dai Quadri per curare un loro ostaggio che era stato ridotto in coma vegetativo tramite arti di cui ignoro l'origine, ma era coinvolto Saigokage, un folle scienziato affiliato a quel seme. Ho scoperto solo successivamente che l'ostaggio, un bambino di nome Jushiro, era il figlio di un alto dignitario dell'Artiglio...ma andrò con ordine. Non avevo detto esattamente la verità ma nemmeno mentito platealmente: Jushiro era sì un ostaggio, ma era stato creato artificialmente per lo scopo...e per quanto ne sapevo il materiale di base era il Jushiro originale. Dopo una prova: rianimare un poveraccio che avevano ridotto in fin di vita, sono stato ingaggiato come Fauno per cercare di curare il ragazzino che era in condizioni vicine alla morte cerebrale, forse per l'effetto di sostanze o jutsu del folle Saigokage. Non volevano coinvolgere i Cuori perché catturare il bambino e portarlo all'Artiglio, come avrei scoperto, era un ingaggio da parte di Kurotenpi e avrebbe sicuramente portato più danni che guadagni agli altri Semi, come confermato dal Sensei.

    Non è stato semplice ma avevo il meglio della tecnologia a disposizione. Vero, anche se a tutte le analisi non era risultato nulla perché Jushiro non era in coma ma solo una mente vuota. E con l'Interrogazione Mentale sono riuscito a raggiungere quel poco di coscienza che restava e riportarlo in qua. Dopodiché ho dedicato diversi giorni alla sua riabilitazione, almeno per farlo stare seduto o alzarsi per brevi tratti. Il Mokuton come esoscheletro ha aiutato. Non c'era niente di male nel vantarsi almeno un poco delle mie capacità mediche, ma poi mostrai il Fante di Quadri che mi aveva seguito durante la riabilitazione, dalla pelle scura di Kumo e la testa completamente calva. Dopodiché Sanzo, il mio committente al servizio diretto del Visigoto...mi ha imposto di partire perché dovevamo consegnare Jushiro. Non avevo alcuna idea di dove andassimo o chi fosse in quel momento. Offrivano molto denaro e sembrava una situazione interessante...inoltre il ragazzino era solo e senza nessun appiglio. A parte me. Anche nella missione in mare che mi era valsa la promozione avevo dimostrato di aver fatto carte false per salvare dei bambini, e nulla nel mio comportamento o nel rapporto con il Kage poteva cambiare quella verità: per quanto fosse solo utilitarismo da parte mia, l'impressione che la salute dei bambini fosse una mia priorità era qualcosa che nemmeno Raizen poteva contestare o dubitare.

    Volevano che un medico supportasse Jushiro per tutto il viaggio e ho acconsentito, pur protestando davanti a loro, ma da quel momento non mi sono mai separato dal bambino, la cui salute era oltremodo fragile, difendendolo a qualunque costo...esattamente ciò che mi avevano chiesto di fare. A quel punto recuperai un documento che avevo portato con me. Questa missione accademica fallita riguarda l'attacco a un convoglio di Ame sventato dall'arrivo di Kurotenpi. Un Soshi ha perso la vita contro di loro. In parte è anche colpa mia, ma ho dovuto scegliere tra lui e il bambino. Spiegai come il carro fosse stato bombardato e poi divelto dal Soshi che mi aveva attaccato senza che potessi in alcun modo spiegare la situazione, e di come lo avessi ferito diverse volte, anche se nettamente inferiore a lui, pur di preservare il ragazzino che lui stava cercando di uccidere, forse troppo ligio al dovere. Non avevo idea degli ordini che aveva ricevuto. Un Uchiha che conosco mi ha riconosciuto nonostante l'aspetto del Fauno e ha compreso che la situazione era complessa...ho mantenuto la copertura e seguito i Nukenin di Ame in fuga mentre Kurotenpi combatteva e uccideva il Soshi. L'Uchiha, ho scoperto dopo, ha volutamente evitato di identificarmi nel rapporto, e immagino che questo mi abbia salvato la vita.

    Anche se con qualche acciacco siamo arrivati in una fortezza nel Paese dell'Artiglio, scortati da Kurotenpi, che la presidiava. Era quella riportata nella missione in cui, ho scoperto dopo, è andato disperso il Kazekage. Non so molto della vicenda in sé, ma so che Jushiro era là per piegare la volontà di suo padre e ci fecero incontrare...e in quell'occasione passò Jeral, che aveva degli affari da sbrigare con i vertici di Kurotenpi. Aggiunsi. Non so però cosa abbia fatto di preciso il Flagello. Io e Jushiro fummo chiusi in una cella in attesa di una votazione che ora so essere quella che ha portato al conflitto attuale. il padre di Jushiro mandò una sua guardia per liberarci, morta nel tentativo, e una kunoichi di Kiri che era al servizio di Hohenheim-sama. Sospirai. E' stata una fuga rocambolesca...e siamo stati trasportati troppo lontano e troppo danneggiati per poter influenzare la votazione in qualunque modo.

    Jushiro è ancora convalescente, non in grado di compiere un lungo viaggio e l'Artiglio è pericoloso al momento, quindi al momento mi sto occupando di lui a casa e in ospedale. La sua salute ha risentito enormemente da tutta questa vicenda. Inoltre, per quanto ne sapevamo, suo padre era morto o colluso con Kurotenpi.

    [...]

    Non mi ero nemmeno accorto della presenza del piccolo Drago, convinto che l'Hokage se la fosse portata dietro, e certamente lei era troppo interessata a frugare nel cassettone da cui era uscita per darmi dei consigli, quindi sostanzialmente ci eravamo ignorati vicendevolmente, o così credevo. Al ritorno dell'Hokage lei, evidentemente una sua evocazione visto il carattere, iniziò a lamentarsi sulla mia incompetenza, come se io da solo non fossi già sufficientemente prono all'autoflagellazione! Quando poi il Kage partì con la sua breve frecciatina sul non aver accettato il suo aiuto compresi che lui e il drago erano d'accordo: era un piano volto a umiliarmi, per il loro nudo divertimento. Gettai quell'Odio nella fiamma che covavo in fondo al petto, anche se le mani tremavano di rabbia, non era ancora il momento, ma annuii facendo buon viso a cattivo gioco. Un pregiudizio o forse l'incoscienza di un allievo inesperto. Chiedo scusa. Parole che mi costò parecchio pronunciare, ma almeno lui sembrò prenderle per buone, andando a fornirmi delle spiegazioni più chiare.

    Sedevo mentre lui specificava come la mia opera fosse stata un tentativo insensato di saltare i calcoli e giungere troppo rapidamente al risultato, nonostante io fossi stato convinto di aver agito un passo alla volta. Capisco...i cloni di legno hanno una riserva di chakra ma...ma non un vero e proprio sistema circolatorio...sono più come un ciocco di legno imbevuto di chakra. Il piano del Kage era qualcosa di molto più schematico: creare un sistema circolatorio di chakra tramite il Mokuton...dopodiché integrare questo costrutto coi Cloni di Legno, in modo da renderli più affini alle KageBunshin e poter quindi unire le due tecniche in una sola. Non sarebbe stato facile.

    Dopo alcuni tentativi di base nel generare una struttura rudimentale somigliante al sistema circolatorio di chakra che avevo studiato, ma senza lasciare che il mio chakra vi scorresse, giusto per avere un legame. Una volta fissata la forma e memorizzata diventa più semplice replicarla. Spiegai, dato che il kage non conosceva le peculiarità delle arti di manipolazione, iniziando quindi a lasciare che il chakra scorresse nel costrutto man mano che lo creavo...cosa affatto semplice dato che il legno tendeva a spezzarsi se troppo saturo di energia, visto quanto era sottile, oppure iniziava a degradare in quanto manipolato per troppo tempo. Rimasi stupito dalle capacità della piccola dragonessa che riusciva a manipolare chakra affine al mio con una semplicità invidiabile. Impiegai non meno di tre ore prima di avere un costrutto funzionante, anche se sotto la guida dell'Hokage, che arrivò a far scorrere in maniera stabile circa un terzo della mia riserva. Se ora lo separassi da me sparirebbe in pochi istanti...e non credo che il chakra tornerebbe da me. Commentai, provato anche se nella posizione del loto per aiutare la concentrazione. Però, come dite...se usassi lo stesso meccanismo dei Cloni Corporei per garantire il ritorno del chakra concesso...

    Non era semplice scomporre una tecnica così avanzata ma avevo studiato il modo per plasmare il chakra in modo che tornasse da dove era arrivato...usavo lo stesso metodo sia per le Moku Bunshin che per le Kage Bunshin, anche se con qualche differenza. Ci volle almeno un'ora di tentativi prima che riuscissi a creare il costrutto e plasmare il ritorno di chakra...sebbene l'abominevole costrutto non avesse nulla delle fattezze dei normali cloni. Provai a separarlo, e alla scomparsa quasi l'ottanta per cento dell'energia concessa tornò nel mio sistema circolatorio...meglio di niente. Respirai profondamente mentre assumevo un tonico e portavo avanti un nuovo esperimento, abbastanza deforme ma più umanoide dell'ingorgo di rami precedente, tanto che l'Hokage si sarebbe fatto avanti, imponendogli il suo aspetto con un tocco. Quello scheletro rudimentale era davvero predisposto per essere un clone di qualità superiore, e anche se la cosa mi faceva drizzare i peli sul collo e sentire un sapore disgustoso in fondo alla gola, dovevo ammettere che in fatto di Bunshin il Bersaglio era forse il più esperto del continente.

    Alla sua domanda su come completare la questione suggerì l'uso delle caratteristiche stesso del legno come radici. Sorrisi appena: avevo fatto qualcosa di molto simile ad Azumaido quando mi ero trovato a che fare con il Freddo, oltre agli eventi di Tsuya dove le radici erano state l'elemento fondamentale. Si...quello lo so fare. Rispetto a dover far retrocedere le "radici" del Freddo mutato in un Kamui pianta questa era una bazzecola. Cercai di fare in modo che la Kage Bunshin avesse già un suo "equipaggiamento" di legno nella forma del costrutto autonomo creato poco prima, che avrebbe infiltrato la natura di chakra del clone usandola come terreno fertile...di fatto sovrapponendo e parassitando il sistema circolatorio della copia come fosse edera anch'essa capace di condurre chakra. Edera per invadere e seguire il sistema circolatorio del clone...albero dell'acqua per condurre chakra al suo posto...il banyan per le radici aeree che diventano tronchi usando ogni cosa come terreno fertile. Piante a cui ispirarsi. Ogni Senju era un'albero...quindi anche il clone di un Senju era un'albero...e con qualche accorgimento, esso era sia clone che legno.

    Il clone risultante era comunque instabile e riuscì appena a muoversi, rigido e irregolare, ma era una base su cui lavorare. La strada era tracciata...in pochi giorni avrei avuto sufficiente manualità da combinare le due tecniche così simili e al contempo diverse. Respirai profondamente, molto stanco ma soddisfatto, sollevando gli occhi verso il Kage. Io...vi ringrazio. Dissi velocemente e distogliendo rapidamente lo sguardo: era terribilmente imbarazzante dire cose del genere a una persona che detestavo. C'è...uhm...c'è qualche altra cosa che potrebbe tornarmi utile coi cloni? Per esempio...se alla distruzione si trasformassero in alberi o roveti oppure... E sputai parole che forse erano più pesanti delle scuse precedenti. Oppure qualcosa che voi riteniate importante nella mia formazione... Deglutii. ...Sensei Hokage. Ebbi un netto brivido di disgusto.
     
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    Annuì mentre rirfletteva.

    Bene, cerca di vederla all’opera e raccogliere informazioni su di lei, non per forza in prima persona.
    Ad Ame si può comprare tutto no?
    Magari una delle sue cameriere ha servito il cliente sbagliato e per qualche spicciolo può scucire la bocca.
    Vedi tu, hai già ristretto il campo, sei sulla buona strada.
    Quando avrai aggiornamenti sai cosa fare.


    Sui rapporti però sarebbe stato meglio fare qualche rettifica e considerando l’espressione del suo viso pareva ci avesse già pensato.

    A proposito dei rapporti.
    Meglio farli.
    Indirizzali direttamente al mio ufficio come secretati se non potrai portarli di persona, non cadranno in mani di terzi se non per mia precisa intenzione e se ti senti più sicuro in quel caso verrà comunque oscurato il tuo nome.
    Oppure scegli una copertura che ti rappresenti, ma aggiornarci così di rado non è efficiente.


    Il discorso venne poi spostato su Jeral, nukenin problematico che a quanto pareva aveva iniziato a muoversi, anche se la ragione delle sue azioni restava ancora un mistero.

    Coinvolto dici.
    Recuperare informazioni su di lui per te è ancora troppo rischioso per cui nemmeno se ne parla, ma cerchiamo di inquadrarlo, per il momento sembra esclusivamente legato alla volontà di portare caos, ormai abbiamo qualche notizia delle sue azioni e onestamente neanche con un discreto impegno riesco a immaginare se abbia un vero fine.
    Che sia votato unicamente al caos?


    Probabilmente quella discussione non sarebbe durata a lungo, ma Yato aveva avuto modo di interagirci, forse qualcosa poteva supporre.

    Quanto alla situazione all’artiglio le dinamiche precise continuano a risultarmi poco chiare.
    I quadri hanno un ostaggio, ti ingaggiano per curarlo ma prima ti mettono alla prova, suddetto ostaggio era in realtà il figlio di un dignitario dell’ Artiglio.
    Anche i Kurotempi sono immischiati e… hanno ingaggiato i cuori?
    Strano, saranno dei pazzi scatenati ma non gli manca la forza per potersi prendere ciò che vogliono.
    Ma chiudendo questa parentesi tu vieni mandato di tutta fretta a consegnare tale Junishiro e zitto zitto parti senza porti nessuna domanda, strano da parte tua, come mai?


    La roccambolesca spiegazione dell’attacco alla carovana non fece che intorbidire le acque complicando palesemente la missione di Yato.

    E questo non va bene.
    Un conto è se la missione fosse stata sunese, ma era accademica, quale era l’obiettivo di quella missione?
    La tua copertura al momento inizia a traballare, la cosa va aggiustata prima che Suna possa sapere che hai contribuito al fallimento della missione, ci sarebbero delle attenuanti visto che dovevi preservare la tua copertura, ma non è comunque il miglior risultato ottenibile da questa situazione.
    Anche se comprendo le tue difficoltà dovremmo parlare di come rimediare, Suna è un alleata, dobbiamo tenerla stretta, potremmo tirare fuori una saldatura più forte da questa crepa.
    Forse possiamo portare avanti una relazione bilaterale che non coinvolga l’intera accademia e risolverla direttamente con loro in modo da non esporci a interpretazioni maliziose di terzi.


    Il suo sguardo si vece leggermente più severo.

    Inoltre, è anche arrivato il momento di iniziare a giocare più pulito, ma anche più sporco.
    Anche se già avevo iniziato quando ti incaricai di informare l'opinione pubblica in merito alle azioni della Foglia che avevano portato beneficio a Kiri.
    Quindi, qualora capitasse, vediamo di magnificare ogni atto di avvicinamento agli altri paesi come vanità comanda.
    Se gli raccatti una cartaccia dal marciapiede facci sopra una parata, per ora non chiederemo altro che riconoscimento, quando ci sarà da fare una tavola rotonda valuteremo se riscuotere o meno qualche debito.


    Chiuse la parentesi spostandosi nuovamente sulle questioni dell’Artiglio.

    Dunque tutto questo come è legato alla guerra civile scoppiata all’artiglio?
    Il funzionario è stato ricattato?
    Comunque direi che questa è l’occasione di cui ti parlavo.
    Se affiancato da qualcuno pensi di riuscire ad infiltrarti e salvare Hohenheim?
    Dovrebbe esserci una Kunoichi alla sabbia abbastanza fedele ad essa da apprezzare un simile gesto, in due sareste pochi ma con un terzo potrebbe funzionare, potendo scegliere chi aggiungeresti?
    Tieni a mente che è una cosa che vogliamo sbrigare tra Foglia e Sabbia, e Kairi è tornata al villaggio dopo tempo.
    Potrei suggerirti di muoverti dopo aver appreso la tecnica del quarto, ma non penso avremmo tempo a sufficienza.


    Stava valutando la situazione con una buona dose di cinismo mettendo al primo posto la salvezza del kage, ma non avrebbe dimenticato la situazione del paese.

    Sedare il conflitto potrebbe essere vantaggioso e sospetto che Junishiro potrebbe aiutare, ma se abbiamo scarsa conoscenza delle ragioni dello stesso è complesso agire per sedarlo, sai qualcosa?

    Quella missione probabilmente sarebbe stata la prossima occupazione di Yato ed era bene programmarla con quanta più precisione possibile.


    […]

    Il commento di Yato sull’essere ingenuo gli fece fare spallucce, non sembrava desse peso alla motivazione, quale che fosse.

    Poco importa, non fa niente.
    Cerchiamo solo di non ripeterci.


    Andò avanti sulla spiegazione dei cloni venendo seguito passo passo dalle deduzioni del chunin.

    Esatto.
    Tieni anche conto del fatto che le tue conoscenze mediche ti aiutano, io mi rifaccio grosso modo agli schemi che ci passano in accademia e poco più, ma non ho una conoscenza precisa come dovrebbe essere la tua, avrei più difficoltà e forse dovrei scegliere un altro approccio.


    Nonostante il presupposto astio pareva che fosse genuinamente interessato a trasmettere ciò che sapeva, anche a Yato, ed infatti aveva scelto un metodo più adatto alle sue capacità e col quale potesse interfacciarsi più facilmente.
    Sotto una guida più puntuale Yato iniziò a trovare la sua strada e scorgere il suo obiettivo anche se separato da qualche altra giornata di pratica considerati i risultati ancora instabili. Kushami intanto osservava i progressi così come Raizen e sull’ultimo clone reputò necessario dare un suo parere.

    Fà un po' vedere va’.

    Raizen si avvicinò ai due, quasi come se si fosse ribaltato il ruolo tra creatura ed evocatore e dopo qualche tocco Kushami si sarebbe nuovamente addormentata, risvegliando il clone di Yato dopo che questo era stato preso dal chakra di Raizen.

    Oh ecco.
    Ora si capisce un po' meglio.
    Scomodo, estremamente scomodo, ma è un inizio.


    I tratti del clone, che non era stato trasformato, erano diventati più femminili, mostrando uno Yato insolito e più fanciullesco che continuava ad osservarsi e saggiare il suo stesso corpo.

    Forse vale la pena ragionare sul fatto che la tua manipolazione è un unione di acqua e terra.
    Magari potrebbero non esplodere in attacchi potenti e pirotecnici ma del fango o l’interazione con i due elementi distinti potrebbero essere interessanti per iniziare.


    Raizen annuì, senza commentare immediatamente le parole di Yato, la sua prima reazione vedendolo in difficoltà era quello di sbeffeggiarlo e forse non voleva farlo.

    Partire da questo concetto potrebbe permetterti di interfacciarti meglio con cose che altrimenti troveresti complesso fare.

    Compose i sigilli necessari e un pugno di cloni comparve vicino a lui.

    Questi non sono esattamente kagebushin, sono una variante che abbiamo esclusivamente a Konoha.
    Certo, anche la Kagebushin è farina del sacco di Konoha, ma siamo misericordiosi che vuoi farci, comunque.


    Rilasciò i cloni uno alla volta mostrando a Yato quali effetti questi sviluppassero nel momento in cui in realtà dovevano limitarsi a sparire.

    I primi sono quelli di Konoha, al rilascio generano una potente scossa elettrica, sono la base per una cosa che sto sperimentando di recente, andiamo con ordine.
    Fumogeno.
    Un semplice incremento del fumo creato, una copertura momentanea dove in realtà io percepisco meglio.
    Imprigionamento.
    Li usavo di più un tempo, ma non sono mai state davvero efficienti per il mio stile, se imprigioni devi farlo bene e una sorta di acqua caramellosa non è sufficiente.
    Alcuni non mi trasmettono danni, al momento sono pochi ma sui grandi numeri è molto efficiente.
    Mentre quest’ultimo inizia ad essere più sperimentale.


    Uno dei cloni si allontanò dal duo, posizionandosi tra due alberi ed al suo rilascio non emise una scarica ma una folata di vento tagliente evidentemente instabile, alcuni fendenti avevano un potenziale chiaramente inferiore mentre altri andarono completamente fuori bersaglio.

    Come vedi quella non era un emissione elettrica, ma di vento, e non era elemento puro, era una tecnica impacchettata per così dire.
    I tuoi cloni di legno possono arrivare a livelli di efficienza superiori nel veicolari capacità legnose.
    I semi, ad esempio.
    Non potresti usarli per lanciare i tuoi cloni a distanza o farli apparire dopo un determinato lasso di tempo?
    L’immobilizzazione anche, a te verrebbe incredibilmente meglio, a patto di perdere il clone potresti avvolgerlo attorno ad un obiettivo rendendo molto molto difficile liberarsi.
    A questo punto però c’è un piccolo problema.


    Un clone senza memoria comparve alle sue spalle, già trasformato in sedia, dando l’impressione che avesse materializzato proprio una seduta dal nulla per prendervi posto ed osservare Yato, comunicandogli chiaramente che stava facendo un passo indietro.

    Io, chi sto addestrando?
    Perchè il tuo chiamarmi Sensei mi ha un pò deluso in un certo senso, hai fatto grandi discorsi sul rapporto tra sensei e maestro quando ti ho parlato male di Kensei, eppure nonostante siamo entrambi consapevoli di cosa ci leghi realmente e che uno dei tuoi cloni potrebbe pugnalarmi alle spalle mi chiami sensei.


    Mise una lunga pausa prima di porre una domanda essenziale.

    Vuoi chiamarmi sensei, Yato?
    O vuoi chiamarmi Bersaglio?


    Raizen sapeva essere intimidatorio quando voleva, ma in quel momento davanti a Yato stava solo ponendo la sua persona, un ninja la cui forza meritava il titolo di Kage. Un uomo a cui non serviva stare in piedi davanti a quel chunin.

    La mia memoria non è così corta e so a cosa ancora non puoi rinunciare.
    Avere qualcuno di fedele e abile a guardarmi le spalle sarebbe un sogno, ma ben pochi hanno realmente compreso che anche io sono carne e ossa e anche io potrei avere bisogno di protezione.
    Io ti sto addestrando consapevole della minaccia che comporti Yato, lo sto facendo per mostrarti un’ altra strada.
    Voglio aiutarti, ma se non ci riuscirò non sarai un problema che farò ereditare al mio successore.
    Tu non sei di sicuro qualcuno che può autosuggestionarsi indossando la maschera dell’allievo quindi... restiamo onesti.
    Siamo consapevoli dei nostri ruoli, non darmi in pasto facciate.
    Non osare.


    I suoi occhi fiammeggianti diventarono l’unico punto di luce in un mondo di oscurità dove solamente lui e la terribile quanto Opprimente presenza demoniaca dell’Hokage era presente, soverchiante come il nomignolo che gli era stato dato: Montagna.
    Yato non era il suo primo allievo che subiva quel trattamento, ma come in passato così come quella sensazione era arrivata sarebbe sparita, anche se era probabile che avrebbe lasciato qualche traccia.
    Quando i tremori fossero spariti e il battito del cuore tornato alla normalità Raizen era davanti al suo candidato killer, la sua soverchiante presenza svanita, sostituita da una mano tesa per aiutare il Senju a rialzarsi.

    Siamo ciò che scegliamo di essere.
    Sarò felice di chiamarti kohai quando sceglierai di non essere ciò che ti hanno detto che dovresti essere.
    Fino ad allora, fino a quando chiamarmi sensei ti costerà quanto sputare un drago dalla gola... meglio non montarsi la testa, e se proprio imparare a conoscerci e quando mantenere le distanza.
    Apprezzo lo sforzo, ma ti consiglio di non prodigarti nuovamente... diciamo che è un nervo scoperto.


    Quel cambio di approccio così repentino era al limite della bipolarità ma era chiaro su quali presupposti Raizen stesse fondando quel rapporto e lo spirito col quale offriva quegli insegnamenti.
    Prima di continuare se avesse notato che il messaggio non era passato come intendeva avrebbe preso qualche minuto per chiarirsi venendo poi avvicinato da Kushami.

    Non so quanto sia utile un simile approccio sai?

    Il piccolo drago verde non ricevette un occhiataccia, solo un lento movimento degli occhi nella sua direzione che la congelò all’istante. Era consapevole di quanto i suoi metodi fossero discutibili e quanto quel gesto fosse fraintendibile ma era utile a setacciare le persone che gli si avvicinavano, voleva poche persone attorno ed era vitale che capissero che approcciarsi a lui era sicuro soltanto se lo si faceva senza menzogne. Lo scontrino per le mezze verità era salatissimo.

    Immagino avrai notato la foresta.
    Che ne dici di farci apparire un clone dentro, percepire con esso e poi farlo uscire?
    Non farti troppi problemi, non vogliamo niente di bello, ci basta che senta e che si muova.
    Io comunico con i miei cloni in un modo per niente semplice, ma tu hai le radici, sfruttale.
    Dopo potremmo pensare a qualcosa più di impatto, ma per il tuo stile credo sia meglio giocare in questo modo.


    Lui intanto si sarebbe dedicato a perfezionare l’utilizzo dei cloni a tecnica speciale attiva, non potendo sfruttare tecniche similari a quelle delle manipolazioni doveva riuscire a mantenere un diverso tipo di connessione con i cloni, e doveva ancora comprendere se la chiave era usare il chakra demoniaco per la loro creazione o provare a stabilire un contatto successivamente che però non pesasse sulla sua concentrazione.


     
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    È colpa tua. Ratty

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    Pregiudizio

    Capitolo 6

    Annuii, accogliendo la missione riguardo Yuri che, dopotutto, non era molto diversa dalle richieste di tenerla d'occhio fattemi dal Sensei. Per ovvie ragioni, il Kaguya avrebbe sempre ricevuto il rapporto per primo, ma questo Raizen non avrebbe mai avuto modo di saperlo. Molto bene. Replicai riguardo i rapporti, accennando un lieve sorriso. Userò un codice criptato e indecifrabile. Avevo a tempo perso ideato un codice che nascondeva le informazioni in mezzo a infinite sfilze di insulti e critiche all'Hokage in forma di articolo di giornale. Si sarebbe lamentato qualunque cosa io avessi fatto, ormai lo conoscevo, quindi tanto valeva prendersi quella piccola soddisfazione. Vi farò avere la chiave di lettura entro pochi giorni, in maniera discreta.

    Dopo il breve resoconto sugli eventi dell'Artiglio l'Hokage si lasciò andare a una considerazione sul Flagello che mi trovò concorde. Ho avuto a che fare con lui anche in passato, come ricorderete. E' un mostro. Amorale, caotico, ma anche incredibilmente intelligente, con il peggior tipo di intelligenza possibile. Francamente avrei delle riserve sul cercarlo attivamente per raccogliere informazioni. Quanto all'Artiglio poi aggiunsi. Le mie conoscenze sono parziali: mi trovavo in una cella e so solo quello che chi è venuto alla cella mi ha riferito. Il ninja al servizio del padre di Jushiro è morto durante la fuga, mentre la donna del clan Utakata non ha avuto grande...empatia. Era evidentemente interessata a fuggire col bambino e lasciarmi là a morire anche dopo avermi identificato. Spiegai. Quanto all'inizio della vicenda: era semplicemente una questione di soldi, l'incarico era curare il ragazzino. Credevo che il paziente di prova fosse quello vero, e alle mie proteste hanno aumentato il compenso. Poi, quando mi hanno imposto il viaggio, ho pensato che rifiutare poteva voler dire finire ucciso: avevo visto l'ostaggio, quindi ho collaborato, pur lamentandomi. Inoltre non potevo lasciare quel ragazzino in pericolo...ma non ero nella condizione di poter fuggire.

    Poi corrucciai la fronte quando lui parlò dei possibili problemi con Suna dopo quanto era successo. Come se fosse colpa mia...come al solito non perdeva occasione per sottolineare quanto io fossi inadeguato o scorretto, senza mai guardarsi nemmeno allo specchio nonostante professasse di non farlo. Ma feci del mio meglio per non far trasparire nulla di tutto questo. Il Soshi continuava ad attaccare con capacità nettamente superiori alle mie. E' un miracolo che io o Jushiro non siamo rimasti uccisi...e non mi ha dato modo di spiegare chi fossi o di farglielo capire, sfortunatamente. E' stato un Kurotenpi a ucciderlo mentre fuggivamo...il...Fattucchiere Rosso? Un nome del genere. La situazione era stata talmente concitata che nemmeno io, noto per i rapporti meccanici e dettagliati, non avevo chiare informazioni. Quindi il Kage mi intimò di proseguire con un'opera di propaganda via via più sfacciata...come tutto quello che faceva, dopotutto. Ero convinto fosse diventato Kage a furia di fanfaronate, e il fatto che fosse effettivamente potente rendeva le cose molto complicate per me. In ogni caso la sua proposta successiva mi sorprese: nonostante le sue critiche pesanti (o almeno io le avevo percepite come tali) e la sua arroganza intendeva offrirmi una missione del genere come metodo per pareggiare i conti con Suna? Io ho grande stima di Hohenheim-sama. Non serviva sottolineare che per Raizen ne avevo molta meno. Sarei lieto di poter aiutare nella sua liberazione, se è realmente prigioniero. E Kairi Uchiha sarebbe un elemento su cui contare in qualunque situazione. Spiegai, anche se certamente sarei stato più felice di vederla mia alleata in un Kagecidio. Sarò rapido nei miei studi, almeno abbastanza da padroneggiare le basi della Hiraishin prima di partire. Promisi. Non avevo però altre informazioni sul confilitto, essendo stato coinvolto solo in maniera oltremodo marginale, ma suggerii che portare Jushiro con noi poteva essere utile, se le sue condizioni mediche fossero state sufficientemente stabili.

    [...]

    Parassitare i cloni altrui...questo si sarebbe un talento che potrei trovare utile. Mormorai, anche se sarebbe stato certamente difficile ottenere qualcosa del genere al livello di Raizen, e sicuramente lui aveva delle contromisure, ma nulla mi vietava di prendere il controllo dei cloni di persone a lui vicine e usarli contro di lui. In ogni caso non persi la concentrazione, ascoltando i commenti della dragonessa che aveva invaso il mio clone. Acqua e terra...in effetti sono tra gli elementi più abbondanti all'interno di un corpo umano. Borbottai, intuendo alcuni usi del chakra che avrebbero forse facilitato il perfezionamento di quell'arte nei giorni successivi. Ma...posso sapere chi è Kushami-san? Intuizioni e suggerimenti simili li ho riscontrati solo in una persona...il mio principale modello come Shinobi. Ovviamente escludendo la Missione dal quadro, naturalmente. Fudoh-san non sarebbe mai stato uno che agiva attivamente per uccidere il Maestro. Che Raizen scegliesse di parlare o meno, l'addestramento avrebbe poi seguito un percorso differente, per esplorare le altre possibilità concesse dai Cloni Corporei.

    Cloni capaci di generare coperture istantanee potevano essere utili per il mio stile, mentre catturare per pochi istanti non mi era poi così utile viste le mie altre capacità. L'esplosione elettrica poteva essere utile ma non sarebbe stata coerente con le arti Senju, mentre l'evitare la trasmissione del danno, con le mie tutto sommato ridotte capacità di incassare era sicuramente allettante. La dimostrazione della tecnica inclusa nel clone era portentosa ma imprecisa. Sospetto che un Fuuinjutsu riuscirebbe a fare la stessa cosa con più efficacia...a meno di creare voi un Fuuinjutsu dedicato per i cloni. Mi azzardai a suggerire, mentre il suggerimento coi semi mi riportava alla mente vecchie leggende di guerrieri che nascevano dai denti di un mostro sparsi come semi in un campo. Un'idea...decisamente interessante. L'arte dei Semi Senju era importante per tracciare le prede ma poter far germogliare un clone da un seme era una combinazione notevole...non a caso l'Hokage era il maestro indiscusso nelle arti di clonazione, anche se sospettavo lo fosse solo per avere qualcuno che lo ascoltasse fino alla fine senza ribattere.

    Quando poi mi rivolsi a lui con il titolo di Sensei ottenni però una reazione che non mi aspettavo, con il tentativo di puntualizzare e affondare le sue critiche come sempre. Osava anche paragonarsi al Maestro, come se il rapporto che mi legava a lui fosse anche solo lontanamente affine alla mia richiesta di aiuto con la questione dei cloni...e questo mi fece sbuffare appena, irritato. Se voi foste un mio Bersaglio, sareste morto quel giorno, Hokage-sama. Replicai piccato con la risposta che tante volte mi ero esercitato a pronunciare in modo da avere la giusta inflessione e suonare veritiera. Per quanto ne sapeva il Kage, avevo ragionato, il mio volerlo uccidere era solo UNA delle opzioni legate al Progetto Y, ma non sapeva che fosse l'UNICA che mi era stata trasmessa, almeno a quanto ne sapevo io. Feci un profondo respiro. Il mio unico scopo è e resta il bene della Foglia. Sappiamo già che non saremo mai amici, Hokage-sama. E non saremo alleati che si fidano l'uno dell'altro senza riserve. Avrei detto, ombroso. Ma voi siete molto superiore a me sotto ogni punto di vista, e so che se voglio migliorare devo affidarmi a voi. Sospirai. Non si trattava di una facciata per compiacervi né di un trucco. Ma finora mi sono sempre rivolto così a chi mi ha insegnato...se avete altre preferenze...seguirò le vostre preferenze su come chiamarvi. Conclusi con le labbra serrate, ottenendo in tutta risposta l'immensa e opprimente aura dell'Hokage che andava a schiacciarmi e farmi sentire piccolo. La sostenni, pur intimorito, perché avevo provato altre volte qualcosa di simile con il Maestro, il Sensei o il temibile Robai a Tsuya...ma restai comunque sottomesso e tremante perché non avevo altra scelta.

    Gettai tutta quella frustrazione nelle fiamme dell'Odio che il Maestro mi stava insegnando ad alimentare con cura e attenzione, ma ero ancora scosso quando lui concluse il discorso. Capisco... Dissi mogio, convinto che avesse usato per l'ennesima volta la situazione per umiliarmi e schiacciarmi col suo ruolo e potere, ma alzai lo sguardo su di lui. Era assurdamente convinto che io fossi qualcuno che poteva agire fuori dalla Missione...che sciocco! Non supererò il limite, Hokage-sama. Dopo qualche istante per far sbollire la situazione lui prese a indicare la foresta, suggerendomi un metodo per usare i Cloni e comunicare direttamente con essi, anche se probabilmente la cosa avrebbe richiesto una grande concentrazione. Le radici...si. Mormorai ancora un pò risentito per lo scontro, ma respirai profondamente mentre componevo i sigilli necessari a rendermi capace di manipolare il legno fuori dal mio corpo. Se ero in contatto con quelle piante, dovevo essere anche in contatto con ciò che producevano, quindi andai per gradi: prima il sistema di chakra rudimentale (che creare a distanza era parecchio più dispendioso) quindi il sigillo necessario alla Kage Bunshin.

    Ai primi due tentativi ottenni solo l'esplosione della corteccia di due alberi...cosa utile se usata in maniera differente ma decisamente non era il mio scopo. Dopo alcuni minuti riuscii finalmente a creare un sistema circolatorio funzionante a distanza, usando un piccolo trucco per avvicinare le radici dell'albero con il mio Mokuton, generato sotto la pianta dei piedi per andarle a lambire, anche se la cosa avrebbe richiesto moltissimo chakra. Avanti...e ora...con cautela... Edera, Albero dell'Acqua, Banyan. Il sigillo della Kage Bunshin e il clone venne generato, ma appena ritrassi il mokuton svanì nel nulla, strappandomi un gesto di stizza, forse acuito dal fatto che ancora ero preda delle emozioni negative generate dal discorso del Kage. Ci sarebbe voluta almeno mezz'ora prima di avere un risultato che sopravvivesse senza il Mokuton, ma restava necessario dover percepire tramite esso, e avevo ormai chiaro che la Crescita Controllata fosse la strategia migliore, dato che permetteva al mio chakra di entrare in risonanza con quello pur debole e volatile che permeava le piante, un chakra che normalmente tutti davano per scontato vista la sua esigua quantità ma non certo i Senju. Il Kage riteneva che le radici fossero la via, ma lo diceva perché non aveva una conoscenza profonda del Mokuton: non servono radici perché esistono radici aeree o metodi per ottenere vita da una pianta come per esempio... Una talea. Il clone è come una talea. Non servono radici, esso stesso le genererà. Sussurrai: dovevo figurarmi il clone composito come una parte di me, non come una copia. una parte di me che otteneva vita propria come un ramo che in acqua dopo un pò faceva nuove radici, ma restava connesso a me tramite il chakra, come un albero in risonanza con il mio sistema circolatorio. Era quella l'idea vincente, da declinare negli impasti e nei flussi di chakra secondo gli insegnamenti Senju, naturalmente.

    Presa confidenza col metodo, dopo aver generato un clone sufficientemente stabile chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi sul legame che ci univa tramite l'albero e tramite il chakra dello stesso, un segreto che solo un Senju poteva in qualche modo percepire. E pur con occhi chiusi e orecchie tappate, sentii un fruscìo di foglie distante, trasmesso dal mio Clone. Niente di realmente utile o quantificabile, ma innegabilmente era avvenuto...e quando il clone aprì gli occhi, per un secondo notai una scena molto sfocata di alberi e piante...pochissimi dettagli, ma uno mi saltò subito all'attenzione, perché era un dettaglio impossibile: un albero non poteva avere su un lato le stesse identiche venature e nodi che aveva sull'altro lato, quello rivolto verso di noi, anche se a distanza!

    Hokage-sama, anche se debole sono riuscito a percepire qualcosa. Solo che... Deglutii. Solo che non siamo soli! Uno di quegli alberi è falso! Avrei detto, allarmato, mentre sollevavo un dito verso la pianta che il clone aveva chiaramente percepito come non tale. L'immagine dell'albero sfarfallò prima di deformarsi e svanire, come per la Percezione Falsata anche se chi si nascondeva doveva avere certo delle doti furtive non indifferenti se era sfuggito a tutti fino a quel momento. Dall'albero emerse una figura incappucciata con le mani dietro la schiena che avanzò fino a sette od otto metri da noi, prima di mostrare il volto: una testa calva, occhi gialli tutt'altro che umani e orecchie a punta che incorniciavano un viso capace di trasmettere malevolenza anche solo a un'occhiata superficiale. All'orecchio sinistro un monile simile a un drago, e sembrava avesse qualcosa di simile anche sul collo.

    Progenie del piccolo Hashirama, vedo. Molto, molto inopportuno, ma congratulazioni, devi essere esperto di quel gioco di prestigio che ho usato per camuffarmi. Avrebbe sollevato un dito adunco per indicare Kushami (anche se magari nascosta in un clone). Sono qui per riprendermi lei. Deve tornare al Faro e presentarsi alla Regina Verde. Bere alla fonte da cui si abbeverano i suoi simili...o perderà la scintilla divina che la tiene in vita. Poi verso Raizen. Ci incontriamo nuovamente, no? Un peccato che il tuo clone non sia diventato uno di Noi...sarebbe stato una buona aggiunta alla scuderia. Ma non sono qui per rivangare il passato. Allargò le braccia. Il mio ruolo qui è solo di portavoce per la Regina Verde cui manca tanto la sua cucciola, e non credo tu sia così crudele da separarli, no? Mosse appena una mano e un drago verde lungo almeno sei metri emerse dal terreno, forse evocato da esso, con gli occhi spenti e le fauci che grondavano una mefitica melma violacea dall'aria tossica. Mi ha anche fatto accompagnare da Hakike (Nausea), per avere un passaggio diretto al Faro. Come farebbe qualunque bravo Zio la ho accontentata, proprio perché so quanto sia difficile tenerti a bada, Raizen Ikigami Huangdì, ma non ho intenzione di combattere. Sono realmente qui per il bene della piccola. Non sapevo cosa stesse succedendo ed ero decisamente sul chi vive, anche se metà della riserva era andata a farsi benedire coi numerosi tentativi e l'addestramento. Tacevo, osservando la scena pronto a intervenire, e l'unica cosa che potei fare fu attivare la speciale arte della Fioritura Senju, così da acuire enormemente [Nota] la mia capacità di Concentrazione, estendendo il beneficio all'Hokage, a Kushami e a Raitei se fosse stato vicino.
     
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    Il Nemico alle Porte

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    L’Hokage e il più infido dei suoi shinobi si misero rapidamente d’accordo sui rapporti e sulle indagini riguardanti Yuri, sarebbe stata una prova interessante per l’efficienza del Senju.

    Bene.
    Immagino saprai che per restare efficiente il codice va cambiato.
    È scontato dirlo, ma ne va della tua copertura.


    Terminato il resoconto sull’Artiglio poterono scambiare le proprie opinioni sul cane sciolto di nome Jeral.

    È completamente solo?
    Nessuno al suo servizio?
    Forse qualcuno che gli gravita attorno potrebbe risolverci delle rogne per aiutarci a sorprenderlo dove si sente al sicuro.


    La parentesi si concluse poco dopo, permettendo ai due di tornare sulla guerra civile che imperversava all’Artiglio, e iniziare a pensare su qualche soluzione, in particolar modo per un importante membro dell’accademia quale era Hohenheim.

    Tieni a mente quell’Utakata, se non a lei potremmo rendere il favore a qualcuno dei suoi quando capiterà, l’alleanza accademica ha assorbito un po' della buona civiltà Konohaniana, aiutare un alleato è un obbligo cui lei ha mancato, ammenochè non mi siano sfuggiti alcuni dettagli.
    Più in generale non rischia di essere un problema se ti ha identificato?


    I dettagli sul Soshi non aggiunsero troppo al quadro, trovandolo impreparato anche sul fattucchiere rosso, una figura di cui non aveva mai sentito parlare.

    Bene, quando sarai pronto comunicami il tuo team e si vedrà se è necessario qualche altro elemento o siete sufficienti voi.
    In caso, la kunoichi di Suna è Ryugi Nekki.


    Una discussione inusualmente priva di evidenti contrasti, in qualche modo era un passo avanti.



    […]


    L’addestramento procedeva con discreti successi, in realtà nonostante il ruolo non aveva avuto tante occasioni di essere un sensei ed avere qualcuno di recettivo era in qualche modo appagante, Yato inoltre mostrava un lato assai particolare che lo portava a spingersi più di quanto il suo corpo potesse sopportare. Il momento più alto di quell’addestramento però era tutto per Kushami che gonfiata dall’interesse di Yato gonfiò il petto, puntandolo col pollice.

    La giovane quanto pura promessa del clan dei draghi Verdi dell’Ovest.
    Non per questo meno velenosa, dopotutto i veleni puri sono i più pericolosi.


    Annuì a ste stessa, lievitando ad un metro da terra nonostante i suoi piedi fossero al momento ben piazzati sul terreno. Raizen sorrise, non interrompendo quella presentazione ma arricchendola di qualche dettaglio.

    Forse la più giovane tra i draghi verdi, la trovai in quel mercato strampalato che ha il nome di corte di Kusa, feci schiudere il suo uovo col mio chakra.
    Da allora ha imparato ad essere un drago al nord anche se ha bisogno di un po' di addestramento per combattere a pieno con me.
    I draghi dell’Ovest hanno un legame particolare con la materia organica, certo fare ciò che ha fatto ai tuoi cloni in condizioni normali sarebbe assai diverso, ma diciamo che nonostante la loro storia sono i più vicini alla natura intesa come terra e flora.


    Kushami annuiva vistosamente mentre il discorso filava liscio fino alle dimostrazioni di Raizen a cui Yato fu in grado eprsino di dare un parere.

    Non saprei onestamente.
    Un conto è fare un clone che faccia una cosa quando viene rilasciato, di fatto già lo faccio, un conto fare un fuuin apposito, hai visto le mie mani?
    È un miracolo che riesca a scrivere ordinato e fare delle spade dritte!
    Mentre sono in grado di fare cloni che compaiano con una tecnica attiva e che esplodano in un emissione elementare, sono a metà dell’opera almeno.
    Ma sai mai, magari mi toccherà imparare a pasticciare qualcosa, riuscire a mettere i cloni in un fuuinjutsu e fare ciò che ho suggerito di fare a te con i semi non potrebbe essere una brutta idea.
    Valuterò.


    Affermò con sincerità mentre un altro clone si disperdeva.

    Se ci riuscissi ammetto che non sarebbe vicino a ciò che fa mio padre con le sue abilità, anche se lui ha molto più controllo sul chakra e non è costretto a metterlo in un involucro come me.

    Si perse qualche secondo tra i suoi pensieri, forse immaginando diverse combinazioni che includessero proprio quelle sfumature, ma senza esternare nulla per via della scarsa elaborazione di quella idea che ancora la rendeva irrealistica.

    Ma piantala.

    Lo rimbrottò quando negò che lui fosse la sua missione.

    Ti ho detto che chi ti ha plasmato mi ha dato questa conferma.
    Tra l’altro non capisco come abbiano convinto i tuoi genitori, sarà stato terribile per loro, certo quelli di Youkai sono particolari, ma sapere di doversi separare dal proprio figlio… beh… se ha qualche valore mi dispiace.


    Non avrebbe citato le particolari condizioni in cui Youkai aveva trovato la casa di Yato, aveva trovato quell’incuria sempre strana per la sua persona.

    Anche se ammetto di non capire perché non sono morto, forse non è propriamente la vita ad importare?
    E non rimarcare che non sono un obiettivo, non ci crederei, vedo quanto è incrollabile per te questa… missione?
    È quella consapevolezza mista ad una particolare speranza che mi fa parlare così.


    Quell’aspro rimbrotto si chiuse con una più profonda consapevolezza per Yato del ruolo che aveva agli occhi di Raizen, e malgrado i due pensassero di aver chiari i loro ruoli nei confronti dell’altro il chiarimento era ancora lontano e la pace più che mai. Nonostante tutto l’addestramento potè proseguire e il Senju fu in grado di recuperare la concentrazione rapidamente.

    Ricorda, se le piante sono importanti per te in quanto tua estensione c’è una parte essenziale che può venirti incontro: il meristema.
    Possono essere qualsiasi cosa tu gli dica di essere, partire da quelle anziché dalla modifica di cellule che già hanno un ruolo potrebbe essere più semplice.
    Dovrebbero essere tipo cellule staminali no?


    Che il consiglio attecchisse o meno si sarebbe limitato ad osservare le rimanenti prove venendo sorpreso dal cambio di atteggiamento di Yato a cui fece eco il suo. Poco prima aveva dato dimostrazione di quanto poteva essere spietato se lo desiderava eppure adesso aveva uno sguardo ben diverso, focalizzato. L’aspetto non tardò a manifestarsi ma il duo, nonostante Hakike aveva qualche vantaggio: giocavano in casa, per questo venne creato immediatamente un clone anche se comprendere che fine avesse fatto o se addirittura avesse utilizzato una tecnica non era elementare visto che non ci furono effetti tangibili e di fatto era anche difficile comprendere che aveva eseguito dei sigilli visto che in parte vennero eseguiti con Kushami e la tecnica richiedeva tempo per concretizzarsi visto come era stata impiegata, non bastasse il clone sarebbe comparso dietro un albero ad oltre venti metri da loro, verso il villaggio. [Clone]

    Fiducioso come sempre, e senza neanche la buona creanza di presentarsi, seguace di Indra.
    Shinryu, giusto?


    Disse non nascondendo la sorpresa nel ritrovarsi nuovamente davanti Shinryu, pur non avendo memoria dei loro precedenti incontri l'aveva delle volte che aveva sentito quell’infausto nome.. Quasi come un automatismo mise un braccio davanti al Senju mettendo una protezione tra lui e l'Aspetto, come il resto dell'accademia era anche lui in possesso dei rapporti sugli aspetti e sul dominio ma al momento combatterli era fuori questione.

    Ci sono parecchie cose che vorrei sentire da te, vecchio nemico di Ryujin.
    Ma prima di tutto partiamo col dire che la scintilla di Kushami è al sicuro e quindi se speri di portartela dietro solamente mostrando quella pelata sbagli di grosso.


    Inevitabilmente il suo sguardo andò a Hikike, impietosito strinse le labbra.

    È da quando è iniziata questa storia che aspetto di capire cosa sia successo ai draghi dell’ovest ed ora arriva uno dei più grandi infami della storia, come tutti quelli che hanno intenzione di prendersi ciò che non gli appartiene, e me lo sputa davanti al naso.
    Adesso, assodato che Kushami non si allontanerà dal sottoscritto ne tantomeno tornerà dai suoi simili senza che quella fonte non venga distrutta cosa hai tu a che spartire con quella merdaccia di Tenso Korin?
    Non sei il tipo che gli va a genio considerando il tuo amore per le armi di Iwa e quella scomoda cosa che ti tiene ancorato al mondo dei vivi, eppure riuscite a spartirvi i draghi verdi a quanto pare e siete ben consapevoli di cosa fa quella fonte visto come la sfruttate.
    Non so quanto la regina voglia il male dei suoi sottoposti o perché tu debba abbassarti a fare il postino, ma è certo che se agisce contro i suoi simili la sua testa farà compagnia alla tua un giorno.


    La piccola draghessa fece serpeggiare la lingua fuori dal corpo di Yato leggermente trasfigurato in una scena leggermente comica vista la faccia di marmo che teneva solitamente il Senju.

    Già, e col cavolo che vengo con te.
    Sono stata abbandonata quando ero più fragile, dopo che la mia anima ha appreso del mondo grazie all’eredità di Tenchou e stava per incarnarsi dentro l’uovo l’ho trovato corrotto, non so come ne sarei emersa, viva probabilmente, ma non libera.
    Forse erano gli effetti della fonte, li ho già sperimentati una volta e sono molto più grata a chi mi ha liberato da loro facendomi nascere piuttosto che a chi mi ha generato maledetta.
    Anzi, se proprio ho qualcosa da rimettere alla mia stirpe è vendetta, anche se a riscuoterla sarà chi li ha ridotti così.


    Tra Kushami e Raizen c’era un rapporto di consapevolezza diverso rispetto a quello con Kubomi, la draghessa era nata nel dolore ed aveva maturato un carattere più definito e meno fanciullesco in alcuni frangenti rispetto a quello del drago bianco, nonostante in termini di età fossero separati da qualche anno per i draghi non erano che minuti.
    Raizen intanto avrebbe occultato quanto più possibile il suo clone, facendolo muovere verso il villaggio, era fattibile combattere con Yato, ma forse non sarebbero stati sufficienti a contrastare l’aspetto che sospettava essere tra i più forti se non il più forte.
    Ma con un villaggio dalla sua parte le cose sarebbero cambiate.

    Non penso che oggi avrai modo di concludere i compiti per casa.

    Farsi cogliere impreparato non era tra le sue priorità per cui avrebbe iniziato a preparare il suo corpo al meglio, iniziando a far scorrere il chakra della volpe e iniziando a dare a Kushami maggior energia dopo aver evocato al suo interno l’anima di Kubomi, non voleva che questo potesse essere il suo primo combattimento, ma se necessario sarebbe stato meglio combattere per la propria vita piuttosto che farsela sfilare tra le mani. Inoltre, non era solo quello il motivo di quella preparazione, aprire le sue porte all’Equilibrio gli avrebbe permesso di percepire Hakike in maniera differente: che potesse salvarlo in qualche modo?
    Inoltre grazie alla fusione con Kubomi avrebbe potuto comprendere di più sulla natura di entrambi analizzandone i chakra con le percezioni dei draghi, sapere che Shiryu era un clone e non il reale Aspetto poteva essere utile.


     
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    Orgoglio

    Capitolo 7

    Scossi il capo alle domande sul Flagello. Le volte che lo ho disgraziatamente incrociato era sempre da solo, al massimo con alleati di fortuna recuperati tra i nemici contro un avversario comune. Spiegai. Immagino abbia anche lui una rete di qualche tipo, non fosse altro per l'alloggio o la raccolta di informazioni, ma incredibilmente sotto soglia: non ne ho avuto alcun sentore né diceria. Mentre riguardo gli eventi dell'Artiglio avrei aggiunto: La Utakata ha identificato un Senju che tuttavia è l'allievo del Mizukage, non conosce la mia vera identità. L'Uchiha invece sa chi sono, ma non sa della mia posizione alla Nebbia. In ogni caso annuii: dopo quella sessione di addestramento mi sarei dedicato a ritrovare gli elementi della squadra. Avevo un pò di tempo.

    [...]

    Durante l'addestramento ci fu il tempo di alcune chiacchiere, arrivando a parlare del giovane drago verde che accompagnava l'Hokage. La mia poteva sembrare una domanda di approfondimento ma celava come sempre la Missione: approfondire il legame coi Draghi del Kage era parte essenziale della raccolta di informazioni per circoscrivere il Bersaglio. Capisco, creature affini alla terra. Ma cosa intende con purezza? C'è qualche forma di corruzione nei Draghi dell'Ovest? Peraltro questo mi suggeriva che esistessero draghi anche negli altri punti cardinali.

    Il discorso si portò poi sui cloni e sulle speculazioni su come sviluppare quelle capacità in maniera più concreta, fino a quando dalla bocca del Kage non scivolò la parola "padre", che mi lasciò perplesso. Ero convinto che foste un orfano originario di Kumo. Accennai. Congratulazioni per aver trovato vostro padre. Aggiunsi anche se con tono piatto, vicino alle congratulazioni che si possono fare a un conoscente alla lontana per un successo personale che tuttavia non ci riguarda. Il discorso però passò ai miei genitori e al contrasto alla base della nostra inimicizia, lasciandomi perplesso per la sua affermazione. In che senso, Hokage-sama? E' evidente che loro sono parte del Progetto Y o io non sarei stato addestrato. Mi suonava ancora strano dare un nome all'organizzazione che mi aveva formato. Anche se a ben pensarci è plausibile che non siano i miei veri genitori ma dei membri del Progetto cui mi hanno affidato, dopotutto. A quel punto avrei fatto spallucce, privo di emozione nello sguardo come una bambola. Comunque è irrilevante, hanno fatto un ottimo lavoro dopotutto. Non potevo nemmeno immaginare la frustrazione o il cordoglio che qualcuno libero nella mente potesse provare nel sentire quelle parole: per me era la normalità. Fortuna che Raizen non era tipo da abbracci...probabilmente Youkai sarebbe partito in quarta con una stretta in mezzo alle lacrime.

    Non commentai i dubbi di Raizen su perché fosse sopravvissuto, e forse io stesso non avrei saputo metterli in parole, ma lasciai che proseguisse coi suoi consigli. Qualcosa di simile alle cellule staminali, si. E' un concetto necessario per accedere ai livelli più elevati del Mokuton, anche se non sono ancora là.

    [...]

    Il misterioso individuo aveva interrotto il mio addestramento era qualcuno che l'Hokage conosceva e, a giudicare dal linguaggio del corpo, in qualche modo temeva o comunque riteneva degno della massima allerta. Shinryu? Non avevo mai sentito quel nome, ma avevo notizie su Indra e sulle Pergamene che aveva lasciato. Al tuo servizio. Replicò il pelato con un mezzo inchino. E a quello della piccola qui presente. Ma non vedo perché definirmi un vecchio nemico di Ryujin, mi pare una cosa così sgradevole oltre che troppo di parte. Sogghignò, maligno. Eravamo fratelli un tempo, dopotutto. Prima che il Dominio mi trovasse e rendesse parte di lui, l'Aspetto di una creatura assai più grande di quanto Ryujin o il mio vecchio me stesso, Amesoko, potesse mai essere. Avevo sentito quei nomi in passato, ma cosa aveva appena confessato Shinryu? Un...Aspetto? Non ricordavo di aver già sentito informazioni simili.

    Inoltre, non sei preciso nel parlare di essere un Seguace di Indra. Noi, come Dominio, ne siamo il vero e unico erede! Puntualizzò, sollevando un dito mentre l'Hokage parlava di Tenson Korin ottenendo un sorriso da parte dell'Aspetto. Egli non è che uno strumento inconsapevole. Tutti lo sono per il Dominio, anche tu, anche il giovane Senju là accanto. Anche la Regina del Faro. Anche questi fili d'erba. Spiegò, un pò teatrale. Ah, per la cronaca...questo che vedi non è un aspetto alternativo...è più simile a quel divertente animale che chiamate rana pescatrice. Sopra di noi il cielo sfarfallò per un secondo, come se qualcosa di immensamente grande e traslucido fosse là presente e il corpo umano davanti a noi una mera estensione dello stesso. E'...immenso. Mormorai, francamente intimorito. Ma finché resto occultato non posso fare granché e non intendo certo scatenare il panico, sono qui solo per Kushami. Spiegò tendendo una mano verso la creatura mentre io mi facevo più vicino. Che quella fosse l'occasione per uccidere l'Hokage? In ogni caso la mia posizione era più per proteggere Kushami che per altro.

    Cerca di capire...lei ha il potenziale per essere la nuova Regina, visto che non è sottomessa alla catena di comando della Fonte Velenosa. La Regina non gradirebbe una concorrente, quindi va adeguatamente...educata. Aggiunse Shinryu, evidentemente convinto che la minaccia legata alla sua presenza fosse sufficiente, dato che le sue parole non avevano nulla di rassicurante. Il Kage rispose a tono, seguito da Kushami che erano ovviamente del tutto contrari a ogni mediazione, come era ovvio. Anche se schiacciato dalla frustrazione, non potevo impedire all'addestramento di fare il suo corso e meditare su come quella situazione poteva essere usata a mio vantaggio. Ma il problema era la motivazione: dovevo lasciare che l'Hokage combattesse quel nemico incredibile o dovevo supportarlo per ottenere la sua fiducia e fargli abbassare la guardia? La scelta era dilaniante...già una volta avevo sbagliato salvandogli la vita.

    Hokage-sama...io posso risolvere la situazione. E' una decisione...difficile, ma io sono stato addestrato per le decisioni difficili che un Kage non può prendere o non dovrebbe prendere. Respirai a fondo. Avete abbastanza fiducia in me da lasciarmi agire come meglio credo? E credi che un ninja così debole possa impensierirmi? O possa risolvere la questione o salvare Kushami? Vedo che ti circondi di incapaci...non sarebbe stato meglio lasciare che il tuo clone diventasse un Aspetto, lasciando quindi il tuo posto e diventando un servitore del Dominio? Avrebbe reagito Shinryu, che non sembrava aver notato il clone creato dal Kage...ma se il suo vero corpo era in alto e aveva buone percezioni, forse in realtà lo aveva scorto?

    In un certo senso, tutti eravamo messi alla prova in quella situazione.
     
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    Hacking

    VII




    Il discorso sul Flagello si concluse con un cenno di assenso e un leggero aggiornamento delle informazioni allegate alla sua taglia, diverso fu invece per la questione Utakata.

    Non è comunque la migliore delle situazioni farti identificare come un konohaniano al servizio di Kiri.
    Non se vuoi mantenere pulita l’immagine di quel Senju in futuro, nasconderti e dare a qualcuno la possibilità di rintracciarti desterebbe sospetti sulla tua affidabilità come ninja della foglia, mentre un chunin che prende lezioni da un kage straniero è solo un buon esempio di collaborazione tra villaggi.
    Immagino dovrai agire.
    Finché l’immagine del villaggio non sarà danneggiata hai libertà di azione.


    Concesse chiudendo il discorso.


    […]


    Sia Raizen che Kushami si rabbuiarono alla domanda di Yato.

    Non ci sono certezze tranne una, i draghi sono creature complesse, non hanno il nostro ciclo vitale, vengono dalla natura, vivono per l’equilibrio e tornano alla natura.

    Kushami annuì.

    Ho vaghi ricordi, sempre più sfumati di ciò che ero prima che il mio uovo si schiudesse, una sorta di flusso in grado di sperimentare, di assorbire conoscenza e consapevolezza mediante ciò in cui scorrevo.

    Raizen continuò ad approfondire.

    Non possono nascere inclini al male perché sono oltre quella definizione, qualcosa deve portarli ad essa, può essere la pazzia, può essere un veleno, può essere la corruzione, forse determinate tragedie… e forse altri metodi a cui ancora non ho pensato.
    Non è semplice far capire cosa significhi essere chakra naturale, muoversi in esso e tornare ad esso.
    Tante creature lo sfruttano e lo comprendono a gradi più o meno elevati, a volte più dei draghi stessi, ma loro sono qualcosa che ha fatto un passo oltre, o dal chakra verso il mondo fisico o dal mondo fisico verso il chakra, non so quando ma al momento loro sono un tutt’uno con quel flusso, durante la loro vita fisica se ne separano, forse per acquisire esperienza per i loro stessi futuri.


    Non si sarebbe spinto a spiegare come Ryujin, Amesoko e Tenchou incarnassero concetti del creato stesso per non dilungarsi troppo in una spiegazione complessa che neanche lui aveva carpito a pieno.

    Quindi si, nel momento in cui i draghi dell’ovest hanno mosso contro i loro simili era evidente che qualcosa di esterno a loro li avesse influenzati.

    Le domande di Yato lo fecero sorridere, quella su Tian era una curiosità strana, sembrava quasi la domanda di un intervista o di un fan goloso di informazioni personali.

    Beh, che tu sia orfano dalla nascita, da dieci minuti o da un anno non cambia il fatto che tu sia un orfano, quantomeno finchè non sei abbastanza grande da rendere questa mancanza naturale

    Spiegò con leggerezza.

    Io lo sono dalla nascita, Tian non potè materialmente assistervi, un' antica maledizione lo costringe a saltare nel tempo e mia madre morì dandomi alla luce, anche se ho scoperto non per cause naturali.
    Cause che mi hanno dato grattacapi anche nella vita adulta.
    Diciamo che sono un orfano e un sopravvissuto, mio padre era una sorta di ronin quindi direi che da parte sua non ho una terra di appartenenza mentre mia madre si, lei era di Kumo e lo era da generazioni, uno dei miei avi era una sorta di Daimyo anche se gli piaceva più imbracciare le armi che la penna.


    Si fermò qualche secondo a riflettere.

    Chissà se potrei pretendere quelle terre per diritto di sangue, sono un discendente diretto dopotutto.

    Una considerazione a cuor leggero.

    A quanto pare nonostante il destino ho una mia storia.

    Concluse per poi porre la domanda sui genitori di Yato, aspettandosi una risposta ben poco diversa da quella che gli venne data.

    Non è esattamente scontato vista la situazione di Youkai, ma pare che per te non sia un problema.

    Non riporto ad alta voce la considerazione che avrebbero potuto abbandonarlo o condividere i terribili addestramenti necessari alla formazione di un agente di quel calibro, nonostante tutto gli sembrava troppo crudele. Ma considerando le esternazioni del chunin la sua era una limitazione che aveva valore esclusivamente per lui, Yato sembrava quasi contento e senza accorgersene mise dentro l’ultima considerazione una modesta dose di autostima.


    […]

    Shinryu pareva assolutamente a suo agio in quel contesto, dopotutto come biasimarlo, era lui la minaccia, Raizen per quanto pericoloso era una preda, certo in natura non era troppo raro vedere quel dualismo ribaltarsi, ma sulla carta ora era quello il suo ruolo, e se doveva ribaltarlo certo non l’avrebbe fatto a viso aperto.
    Le risposte del sibillino travestimento dell’Aspetto avevano un tono assai singolare, fine e pacato, non era qualcuno abituato a ricevere poca attenzione quando parlava, e snocciolava antiche verità come se fossero articoli scandalistici dell'ultim'ora, come il periodo in cui contavano i passi delle ospiti in casa sua. Fu per quella ragione che quando parlo del suo rapporto con Ryujin il Colosso inclinò leggermente la testa, porgendo l’orecchio. Sapeva di cosa si stava parlando, suo malgrado.

    Il… vecchio te… che cosa?

    Il proseguire del discorso lo riportò alla dura realtà, anche se non poteva che restare incredulo: il Dominio era realmente in grado di controllare un concetto come lo era l’Esuvia?
    Certo, i resti dei grandi draghi non erano che chakra e qualcosa di somigliante alla roccia ma chi li aveva abbandonati lo aveva fatto con un minimo di consapevolezza, l’interazione era possibile a patto che non si interferisse il concetto che i draghi incarnavano, il Domino aveva eluso quella parte o aveva trovato il modo di collaborare?

    Strumenti.
    Sembrano le boriose parole di qualcuno che cerca di convincersi di non aver mai subito sconfitte.
    Eppure fino a poco tempo fa eri impegnato a sorreggere qualche solaio come ci si aspetterebbe da un pilastro qualunque e non consideriamo il leggero problemino con le armi di Iwa, siamo a meno tre, lo sai, si?


    Ma più l’Aspetto parlava più si concretizzava la sua pericolosità, comprendere cosa avessero realmente davanti lo intimorì, cosa altro poteva fare ad una persona dotata di intelletto?
    Ma lo mascherò, in maniera sopraffina, con un moto di rabbia, la reazione più naturale davanti a qualcosa di così gigantesco da essere inafferrabile.

    Una specie di Ozma quindi.
    Pensavo l’idea di quell’inganno ti fosse venuta con lui, non che fosse una reinterpretazione di... questo.


    Disse indicando lo spazio aereo sopra di loro in maniera generica, più che certo che stava indicando correttamente.

    È incredibile che tu sia riuscito a corrompere l’esuvia, eppure il tuo modo di parlare mi suona... divisivo, qualcosa che non ho sentito in Ozma che era consapevole della sua natura e non citava i suoi legami come lo fai tu, sembra quasi che ci sia una fetta ingombrante del drago che eri in te.
    O forse la volontà di mantenere un possibile contatto con Amesoko o magari una malata alleanza... credo che in qualche modo volesse un nostro incontro sai?
    Di sicuro aveva una ragione per spedirmi nel luogo in cui le sue spoglie non si trovano da un pezzo, mi chiedo se io possa avere qualcosa a che spartire con te, o se gli fossi particolarmente sgradito.


    Non se lo chiedeva realmente ma nessuno dei due pareva avere fretta e lui poteva tenere l’attenzione su di se per far operare il clone. Clone che, saputo di cosa si muovesse sopra le loro teste si fermò.

    Erede di Indra.
    Titolo auto assegnato suppongo, la sua incapacità di legarsi con persone diverse da se stesso è diventata parte integrande della sua leggenda, non penso abbia mai nemmeno pensato di avere un erede, anche perché trovo difficile che un erede si perda l’unica eredità di Indra, le sue pergamene.
    Sembra quasi che sia questa presunta eredità a darti autorità sul mondo eppure sei uno tra tanti.
    Come il Veterano.
    Non so se l’Archivista ti vedesse come erede visto che gli ha passato una buona selezione di pergamene sottobanco.
    Tanti qui sono fili d’erba, ma lui sembra adatto ad essere un cipresso sulla tua lapide.


    Non lo guardò con aria di sfida solamente perché non era lui a lanciargli quel guanto, ma c’era una sorta di soddisfazione nel puntualizzare al Dominio quanto la sua strada fosse perigliosa, così come quando lo puntualizzò al Veterano.

    Anche se ha detto che può ignorarti completamente, sembra uno parecchio sicuro.

    Shinryu continuò a parlare spiegando perché Kushami fosse importante e la prima a rispondergli fu proprio lei.

    Oh, ma che vuoi?
    Sei sordo oltre che pelato?
    Non ho bisogno di apprendere niente da te e per ora neanche dal mio clan fino a quando non sarà liberato!
    Ed essere una suddita con lo sguardo assente come potrebbe farmi cambiare idea?
    Sono più che certa che nella fronte del clone di questo strano chunin non ci sia scritto scemo, e tantomeno nella mia!


    Affermò veemente.

    Sembra tu sia convinto di dover convincere me, ma devi convincere entrambi.
    E non ci riuscirai.


    Cercare di scorgere qualcosa che riguardasse Hakike si rivelò impossibile, qualcosa di estremamente sgradevole faceva da filtro tra le sue percezioni e il drago, come un sipario viscido e melmoso, spesso e appiccicoso. Era il Dominio o era legato alla fonte?

    Ma tutto questo è quasi superfluo, devi togliermi una curiosità.
    Ozma aveva detto che la sua presa su Kokuo si era ridotta dopo che io l’avevo liberato.
    Qualcosa che appariva come innaturale e corrotto, nero come l’abisso e appiccicoso come la peste.
    L’ho rivisto solo un altra volta, quando è venuto a riprendersi Sho.
    Non era un aspetto, giusto?
    Era il Dominio, quello vero.


    Dopo quella richiesta si sarebbe fatto avanti Yato, ponendo una soluzione sul tavolo che lo lasciò oltremodo sorpreso, neanche lui aveva una soluzione a quell’impasse, come faceva ad averla il chunin senza possedere alcun tipo di informazione?

    Ma fammi il piacere Yato, sta indietro e abbassa la cresta.
    Non hai davanti qualche tossico di Ame che ruba la dentiera alle vecchie qui...anche se ammetto che ci si potrebbe sbagliare.


    E nel dirlo lo fece indietreggiare con un tocco della mano come se volesse forzarlo a stare dietro di lui, protetto, una recita assai realistica che avrebbe probabilmente stupito Yato quando avrebbe scoperto che in realtà era solo una scusa per porre una domanda mentale. [ST1]

    Cosa vuoi fare?
    Io proverò a forzare il suo controllo su quelli che sono i resti di un Drago e Hakike.
    Non ci riuscirò molto sicuramente, ma potrei ottenere qualcosa di importante, se il tuo piano non danneggia in alcun modo Kushami e non stecca me agisci senza spiegare.


    Avrebbe avuto una piccolissima frazione di tempo per fermarlo altrimenti il suo piano avrebbe rapidamente preso forma. Il clone generato in precedenza avrebbe infatti ospitato l’anima di Ou ma non solo, le due menti in comunicazione modificarono la natura di quel guardiano donandogli la velocità e la silenziosità del vento, essenziale per il piano in quanto il Dominio per quanto temibile aveva bisogno di intenzione e la sorpresa avrebbe rallentato qualsiasi reazione. [ST2]
    Se percepiva come una normale creatura le sue dimensioni non gli avrebbero permesso di vedere il clone posto circa sotto la sua mascella per via della posizione degli occhi, li ci sarebbe dovuto essere un punto cieco, certo, posto che un essere simile lo reputasse una minaccia da ricercare attivamente. Il guardiano scattò rapidissimo in verticale, puntando proprio alla colossale distorsione che avevano visto in cielo, aveva già sperimentato un essere di quelle dimensioni e probabilmente la vicinanza l’avrebbe aiutato a percepirlo meglio, se così fosse stato, essendo ancora a portata per utilizzare le conoscenze di Raizen il Guardiano avrebbe attivato la kagebushin, avendo cura di farli comparire sopra l’esuvia in modo che la gravità li portasse a contatto, sapeva infatti che c'era un punto in cui era più semplice raggiungere la mente della fu creatura, una sorta di fontanella per chi avesse l'ardire di paragonare un essere lungo più di un chilometro ad un neonato. [ST3] La quantità di cloni sarebbe stata ragguardevole, a sufficienza da sfiancare uno degli shinobi con la riserva più grande dell’intera accademia e forse, a causa della natura del Dominio, una tecnica solitamente innocua poteva incrinarne pericolosamente le difese, non tanto quelle fisiche dell’Esuvia totalmente fuori portata al momento, ma quelle mentali prese alla sprovvista per reagire ad un infiltrazione di quelle proporzioni. Tutti gli ottanta cloni, generati se non fosse stata percepita una protezione superficiale in grado di dissolverli o prenderne il controllo, avevano chakra a sufficienza per un unica azione dopo la quale si sarebbero rilasciati: tentare di rubare il controllo dell’Esuvia. Era un termine applicabile esclusivamente se si parlava di cloni, ma nei termini attuali il discorso era realmente differente?
    Normalmente quell’abilità permetteva di sovrascrivere un clone sottraendolo al suo creatore, ma solamente in quanto costrutto, non ne assoggettava l’interezza del chakra che poteva tornare all’originale o le intenzioni, mentre per i ricordi la situazione era ben diversa anche se non si parlava di assoggettamento quanto più del furto di una copia degli stessi. L’Esuvia, colossale spoglia mortale di Amesoko aveva qualcosa in comune con un clone quantomeno ipoteticamente nei ragionamenti di Raizen. L’Hokage infatti aveva scelto quella scommessa memore del funzionamento del Dominio, un chakra privo di equilibrio e pesantemente sbilanciato verso lo yin che si legava a quello del bersaglio sostituendolo e piegandolo al suo volere, se quello sbilanciamento fosse stato turbato cosa sarebbe successo?
    Se un chakra estraneo non appartenente ad una singola persona bensì ad un drago, quindi vicino alla natura dell’esuvia, e ad un umano, si fosse infiltrato all’improvviso ed in quelle quantità quel controllo poteva vacillare?
    Non aveva risposte certe ma forse poteva dare una finestra di qualche secondo.
    Tutti gli ottanta cloni [rilasciarono] il chakra in maniera similare a quando lo facevano per rapire la proprietà dei loro simili e tutti si rilasciarono avendo terminato con quell’azione la loro riserva, l’attacco se così si poteva chiamare veniva da una quantità di fonti difficilissima da inquadrare nella sua interezza anche perché restarono sul campo solo qualche istante rendendosi praticamente impossibili da contrattaccare, se qualcosa di giusto c’era nella sua teoria avrebbe avuto una finestra di tempo sufficiente a capire se quell’unione era frutto di un alleanza o del pieno potere del Dominio. Normalmente quell’azione comportava il fluire delle informazioni accumulate dalla vittima direttamente a Raizen come se fosse stato rilasciato uno dei suoi cloni, ma lì correva il rischio di venirne sopraffatto per cui in caso di problemi si sarebbe concentrato su tre argomenti.
    La natura di Shinryu se schiavo o alleato per volere di Amesoko, un qualsiasi evento che avesse concretamente fatto vacillare il controllo del Dominio e i piani di costruzione delle armi, Raizen infatti sapeva che erano state commissionate dall’aspetto in quanto il vero Dominio era ancora intrappolato ai tempi.
    Nello stesso identico momento la stessa cosa avveniva al suolo, con Raizen che tentava di contattare Hakike sfruttando la capacità dei suoi cloni di superare quel velo oscuro, azione impossibile in assenza del flusso dell’equilibrio, ma aveva dalla sua parte una consapevolezza più elevata quando si parlava di simili questioni, e sapeva che per istinto di conservazione i draghi volevano tornare a svolgere il loro ruolo nell’Equilibrio. [ST 4]
    Terminate le azioni un ginocchio avrebbe ceduto per il crollo inusuale delle energie, anche se la sua riserva era sconfinata per la stragrande maggioranza degli shinobi un ammanco di quella portata in un unico istante era paragonabile al salto di un battito cardiaco.
    Non gli sarebbero mancate le forze per reagire ad un attacco, ma pensava che giocare su un piano differente potesse essere più vantaggioso, in una situazione come quella sarebbe stato assai complesso trovare un impiego migliore per quel chakra. Qualsiasi cosa succedesse i cloni dopo un tentativo di contatto si sarebbero rilasciati.

    Spero di non averti pestato i piedi -anf- Yato.

    Recuperò la posizione verticale pronto ad affrontare ciò che sarebbe venuto.


     
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    Pregiudizio

    Capitolo 8

    La spiegazione dell'Hokage sui draghi nascondeva una profondità che al momento non riuscivo a vagliare, ma mi trasmetteva l'impressione di non poter essere sfruttata a mio vantaggio contro di lui, per quanto meritevole di ulteriori riflessioni mentre le informazioni su Tian suo padre, mi lasciarono perplesso. Una maledizione del genere...non ne ho mai sentito parlare. Cosa avrei dovuto fare per sottoporre il figlio allo stesso destino del padre, così da liberarmene per sempre? Credo sia oltre le possibilità di un mortale. Ma nel mentre l'Hokage divagava per le sue vanagloriose ascendenze, come se qualcuno a Kumo potesse mai riconoscergli una qualunque forma di autorità per un governo di millenni prima.

    [...]

    Shinryu sogghignava. Solo perché una vittoria non arriva subito non significa che non sia già nelle nostre mani. Ci sono stati inconvenienti, certo, ma tutti coloro che si sono opposti a noi sono poi periti inevitabilmente, prima o poi. Anche se alle successive parole su come quelle sembrassero le giustificazioni di uno sconfitto sospirò. Oh beh...mi risulta di essere ora libero, potente, e in cerca di un nuovo aspetto per sostituire Ozma. Inoltre...ricorda sempre che gli Aspetti non sono che propaggini della mia volontà. A volte parlava in prima persona e a volte al plurale, era difficile capire fino a che punto fosse dotato di identità. Posso scartarli senza perdere nulla, e procurarmene di altri facilmente. Per esempio, ho sentito in giro che c'è un ninja quasi interamente sostituito da meccanismi. Sarebbe carino un analogo di Kugyo con un pò più di carne addosso. O magari lo stesso Tian, appena lo troveremo.


    Poi rise quando l'Hokage parlò dell'Esuvia, come se un bambino gli avesse fatto un complimento. Ahahaha! Incredibile? Sei davvero così limitato? Disse mentre si toccava la fronte con un dito. Non hai realmente compreso che ogni cosa dotata di chakra è alla mia mercé? Non importa che sia un Dio o un Mortale. Quanto a Ozma, gli era stata lasciata maggiore libertà d'azione, tutto qui. E' solo una questione di concentrazione, ma anche se bombardassi tutti gli aspetti di informazioni o illusioni non riusciresti comunque a farmi abbassare la guardia nemmeno per una frazione di secondo. Nessun commento su Amesoko ma si erse tronfio alla menzione del titolo di Erede di Indra. Egli mi ha scelto e insegnato, mostrandomi tutto. Non c'eri, nessuno era con lui a parte me. E questo che vedi è il risultato. La mia impareggiabile esistenza! Qualcosa che quel Veterano non può nemmeno immaginare!

    Kushami disse la sua mentre io elaboravo rapidamente il mio piano, e l'Hokage prese nuovamente tempo accusando l'Aspetto su ciò che aveva percepito negli altri Jinchuuriki, ottenendo solo un sorriso. La mia natura è perfetta, il Dominio è una luce pura per chi sa guardare, e appare come oscurità solo a chi ha gli occhi chiusi dal pregiudizio e dall'ignoranza! Non era chiaro se quella fosse un'ammissione ma fu a quel punto che mi feci avanti con la mia riottosa affermazione, ottenendo una brusca risposta da parte dell'Hokage che tuttavia celava un fugacissimo contatto mentale...avevo fatto molta esperienza al riguardo con Jushiro e non mi colse impreparato: anche se quel mondo interiore era rapido come un tornado di colori e sensazioni imprecise, l'Hokage si sarebbe trovato di fronte alla mia immagine con gli occhi azzurri che lo fissavano intensamente. Ovviamente, aveva deciso di non fidarsi (scelta saggia in realtà), contravvenendo alle sue parole che millantavano il voler cercare fiducia e aiuto. Ma non era il momento di puntualizzare. Sapete esattamente come me che concedere Kushami sarebbe un errore, ma non possiamo batterlo. Quindi ucciderla è la scelta migliore, da un punto di vista logico. Questa la mia lapidaria risposta alla sua domanda, ma una risposta a cui giunse una postilla. Tuttavia, dargliela vinta sarebbe solo un mostrare il fianco. Io posso salvare Kushami, e lui la crederà comunque morta.

    Nel mondo reale mi scostai con irritazione. Siete solo un debole e un arrogante! Ruggii. Sempre a sminuirmi e dirmi di abbassare la cresta! La verità è che non avete la determinazione per fare quello che serve! Siete solo un maniaco del controllo che vorrebbe tutti come marionette! Puntai un dito verso Shinryu. Tra voi e lui non c'è alcuna differenza! La mia reazione era furiosa, con occhi ardenti d'ira e quasi la bava alla bocca mentre gridavo tutto il mio disprezzo. Si trattava ovviamente di una pantomima a beneficio del nostro calvo avversario, ma ammetto che mi veniva naturale, aiutato anche dagli addestramenti del Maestro per canalizzare le emozioni negative. Speravo che lui stesse al gioco. Ci vorreste tutti come vostri Aspetti, pronti a fare tutto ciò che volete esattamente come lo volete! E voi sbagliate! Spesso, e di grosso! Come adesso! Arretrai di un passo o due, cominciando a comporre un gran numero di sigilli. E ve lo dimostrerò! Shinryu intanto rideva. Ha ragione, per questo saresti stato un ottimo Aspetto, ahahahah!

    Dal mio corpo sorsero diversi rami dall'aspetto minaccioso che terminavano in artigli adunchi e aggressivi, con i quali mi lanciai verso l'Hokage solo per poi deviare lateralmente all'ultimo, diretto a Kushami. Il legno si sarebbe abbattuto su Raizen con l'intento di tenerlo lontano e impedirgli di interagire (oltre che coprire un poco la visuale al nemico, sia nel suo corpo umano che in quello celeste, visto che quasi definirono una cupola, usando la massima quantità che ero in grado di manipolare [Azione 1]. L'unica scelta è togliergli ciò che vuole in modo definitivo! Gridai, sperando che l'Hokage non fosse tanto orgoglioso da impedire la mia azione, mentre la lama calava pesantemente su Kushami con tutta la velocità di cui ero capace per cercare di abbatterla [Azione EXTRA e Tecnica 1]...o almeno così sarebbe sembrato, dato che in mezzo a quei sigilli che dovevano sembrare legati al Mokuton avevo in realtà nascosto le posizioni magiche della Percezione Falsata...durante l'attacco rapidissimo a Kushami le avrei intimato con le sole labbra: "Pareggio" per poi generare l'illusione del drago che cadeva a terra mortalmente ferito e agonizzante. Ecco! Ci avrei anche piantato la spada, così da porre fine alle sue sofferenze. Questo è quello che andava fatto! Avrei ruggito sfidando l'Hokage (e sperando che lui reagisse a modo). A fronte di un danno fatale un'evocazione spariva invece che venire pareggiata, e contavo di ingannare così il nemico: anche alla percezione del chakra non avrebbe percepito nulla da Kushami, ed ero bravo nelle illusioni, specie così piccole [Tecnica 2].

    Contemporaneamente anche l'Hokage aveva messo in atto il suo piano. Durante la recita un suo clone che doveva avvisare il villaggio aveva cambiato obiettivo, focalizzandosi sulla furtività e ascendendo in cielo, anche se la cosa aveva richiesto parecchio tempo, e senza essere interrotto (Shinryu stesso aveva detto che il suo corpo quando occultato poteva fare ben poco) riuscì a portarsi grosso modo sul bersaglio anche se era impossibile stabilire esattamente dove nell'anatomia della bestia si fossero localizzati. Oh...è una recita per distrarmi? Avrebbe commentato Shinryu volgendo lo sguardo verso il cielo, come se si fosse accorto della presenza di quell'enorme massa di cloni che atterrarono in contemporanea sul suo corpo...cosa che aiutò a ridurre la sua attenzione su ciò che accadeva a Kushami e contestualmente a un singolo clone che invece si sarebbe gettato su Hakike. Ah-ahahahahah...AhAhAhAhAhAh!!! Volevi...scalzarmi dall'Esuvia? AHAHAHAHAHAHA!!! Shinryu iniziò a ridere vigorosamente mentre la mia lama fendeva una falsa Kushami mentre la prima spariva. L'Aspetto avrebbe guardato il corpo della dragonessa da me trapassata con irritazione. Tch...e sia...assaggiane un pò.

    In quel momento la mente dell'Hokage, senza che io lo sapessi, sarebbe entrata in comunione con quella dell'Esuvia di Amesoko. Appena un secondo...di nulla. Il vuoto più assoluto, tale da generare orrore al solo concetto...un contatto immediato con quell'energia che Pangu aveva imbrigliato tempo addietro, ma pura, senza alcun filtro o contenzione. La natura ha orrore del vuoto, e la mente dell'Hokage era natura. In quel nulla cosmico dove persino il tempo non aveva significato, complice l'enorme dispendio di chakra, una voce sarebbe arrivata come la salvezza dopo eoni trascorsi in totale assenza di percezioni, una voce che sarebbe risuonata come salvifica e divina, qualcosa, purché fosse qualcosa. Ti è piaciuto? L'Esuvia è un Aspetto. Tutto di lei è ME. Senza di me essa è il vuoto più assoluto! Vuoi diventare un mio Aspetto, Raizen? Vuoi che ti tiri fuori di qui? Impossibile dire quanto orribile sarebbe stata per la sua mente quell'esperienza, ma fortunatamente l'Hokage faceva del dualismo e dell'alleanza i suoi punti forti, a dispetto del carattere e delle mie accuse: c'era un clone con la sua mente ancora attivo che si era diretto verso Hakike, e fu proprio recepire le sensazioni che fluivano da quel clone a scuotere l'Hokage e riportarlo alla realtà, una coincidenza che lo aveva salvato dalla follia. Nel mondo reale erano passati istanti, tanto che io non mi ero accorto di nulla e avevo continuato con la mia teatrale operetta, ma per lui doveva essere stata una tortura.

    Quanto ad Hakike, il clone si era dissolto a contatto col drago che aveva cercato invano di schivare il contatto (ma era nettamente inferiore sul piano fisico), proiettandosi all'interno come se volesse renderlo un Guardiano al contrario. La sensazione di disgusto che trovò era simile a quando aveva estratto il veleno dall'uovo di Kushami a forza di ripetuti teletrasporti fino a far impazzire l'impianto che manipolava i suoi spostamenti...era qualcosa di corrotto e malevolo, ma non si trattava del Dominio che aveva avvertito in Kurama ai tempi di Ozma. La coscienza del clone si sarebbe fatta strada nel drago come se attraversasse cascate di acido ribollente che ne annientavano interi brandelli, ma era stata sufficientemente determinata e potente da superare l'orribile e corrotta anima di quel povero drago ricolmo di veleno. Il clone aveva perso ogni ricordo delle tecniche che conosceva, ogni ricordo di Youkai, ogni ricordo di Hebiko, ogni passione o piacere dell'originale, non sapeva leggere né scrivere, non sarebbe stato in grado di camminare se avesse avuto un corpo e a malapena ricordava di essere un clone dell'Hokage, ma ricordava che quel drago era una vittima, e che lui era Raizen Huangdi Ikigami, o comunque una sua emanazione. Un occhio e una mano restavano solo del clone, se avessimo parlato di una mente nel mondo interiore, ma finalmente superò le orribili e fetide cascate di veleno che ammorbavano Hakike...solo per trovare qualcosa di debole...rachitico e stanco di esistere. Non lo si poteva chiamare drago, ma sembrava quasi un ramo secco che un tempo era stato vivo, ammorbato fino alla morte e poco più cosciente di ciò che restava del clone stesso. E' troppo...troppo...non serve più....grazie di avermi...trovato... Sibilò a quella mente che ancora si stava erodendo. Non puoi salvarmi...ma...grazie...ricordati di...me...io...mi sarei dovuto chiamare...Henbane. Il giusquiamo, una delle piante con le maggiori proprietà antiemetiche che esistano [Nota], ma questo forse il clone non lo sapeva, dato che non sapeva più niente...e in quel momento il danno fu eccessivo e ritornò al suo creatore, portando con sé quell'esperienza e permettendogli di uscire dal vuoto che restava nell'Esuvia.

    Ti sei divertito? Ma bravo...e tu, piccolo erede di Hashirama... Shinryu si era accigliato, rendendosi conto di cosa avevo fatto approfittando della distrazione data dall'Hokage. Era una recita? Fingere di litigare per distrarmi? Sbottò, furioso alle parole dell'Hokage che si era appena ripreso, prima di fermarsi a riflettere, con una mano sul mento. Beh...ma se Kushami è morta il problema è risolto, in realtà. E posso tornare a faccende più importanti. Poi alzò lo sguardo su di me. Ma non dimentico chi mi insulta. Sollevato un dito avrebbe generato un fascio di chakra nero concentrato che mirava a trafiggermi il petto [Attacco Shinryu]! Forse non mi avrebbe ucciso spaccando il cuore ma certamente sarebbe stato abbastanza per trapassarmi un polmone e lasciarmi agonizzante...ed era troppo rapido perché il mio Mokuton mi salvasse! Salvo interferenze di Raizen, sarei crollato a terra sputando sangue e prima ancora di poter gridare...forse prossimo al trapasso, mentre Shinryu si voltava per allontanarsi, facendo cenno ad Hakike di seguirlo [Abilità].
     
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